PARIGI – La Francia applicherà dal 2020 un’ecotassa da 1,50 euro a 18 euro su ogni biglietto aereo. Unendosi così a una manciata di altri Paesi europei che rincarano i voli in nome della crisi climatica. L’annuncio è arrivato nello stesso giorno in cui Parigi, città dove nel 2015 è stata siglato l’accordo sul clima dell’Onu, ha dichiarato l’emergenza climatica. Ogni anno, secondo i conti del governo, dovrebbero entrare nelle casse statali 180 milioni di euro, destinati a finanziare infrastrutture di trasporti più ecologici. Come quelli ferroviari.
L’applicazione dell’ecotassa sui voli
La tassa si applicherà ai voli in partenza dalla Francia, non a quelli in arrivo. Sarà di 1,50 euro per chi viaggerà in classe economica in viaggi domestici o intraeuropei, di 9 euro per gli stessi voli in business, di 3 euro per le tratte in economica con destinazione fuori dall’Ue, di 18 euro per le stesse in business. Esclusi dall’ecotassa i voli in coincidenza e quelli con destinazione in Corsica e territori d’Oltremare. Perché si tratta di zone che dipendono da questi trasporti per non essere troppo isolate.
Rinviata l’ipotesi di una tassa sul cherosene
La nuova tassa si applicherà a tutte le compagnie aeree, ha spiegato a Parigi la ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, dopo un Consiglio dove è stata discussa la transizione ecologica. L’ipotesi di una tassa sul cherosene era stata valutata, ma è invece stata rinviata per esser dibattuta “su scala europea”. Per Andrew Murphy, esperto dell’ong Transport & Environment favorevole alle tasse sui carburanti, l’ecotassa francese non è unica nel continente europeo. Hanno già intrapreso iniziative simili Regno Unito, Germania, Italia, Svezia, Norvegia.
La lotta al cambiamento climatico
Da vari mesi, i viaggi in aereo sono nel mirino per l’alto tasso d’inquinamento e si sono moltiplicate le richieste di boicottaggio. Secondo l’Agenzia europea ambientale, le emissioni di co2 dell’aviazione superano di gran lunga quelle di altri mezzi di trasporto, con 285 grammi per passeggero/chilometro. E per Réseau Action Climat, che lotta contro il cambiamento climatico, quando si considerano tutti gli effetti legati a co2, scie di condensazione, ossidi d’azoto ecc, il trasporto aereo “è responsabile del 5% del riscaldamento climatico”.
Francia in prima linea
Tuttavia, Murphy dubita che “una tassa di 18 euro dissuada qualcuno dal prendere l’aereo”. Ma, aggiunge, “la buona notizia è che gli introiti andranno in investimenti nella mobilità sostenibile”. Intanto, il settore dell’aviazione è insorto, a cominciare da Air France che ha parlato di scelta “incomprensibile” e “estremamente penalizzante”. Anche l’Unione aeroporti francesi ha definito la misura “non sense economico e ambientale”. Il presidente Emmanuel Macron ha impugnato la bandiera della lotta alla crisi climatica, ma nel suo Paese è accusato di non agire. Lo stesso consiglio di esperti sul clima che lui stesso ha istituito ha dichiarato a giugno che, nonostante gli “obiettivi ambiziosi”, le azioni del governo sono “insufficienti”.
(LaPresse/AFP)