AGRIGENTO – Carole Rackete è in Procura: la comandante della Sea Watch3 dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra. La donna verrà sottoposta ad interrogatorio dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai pubblici ministeri Alessandra Russo e Cecilia Baravelli.
Il fascicolo
La Rackete verrà interrogata nell’ambito del primo fascicolo d’inchiesta aperto a suo carico per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra. Questa mattina la capitana è arrivata in Procura accompagnata dai suoi avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini.
L’accusa
Depositato oggi, ultimo gioerno utile, il ricorso alla Corte di Cassazione contro la mancata convalida dell’arresto di Carola Rackete da parte del Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, l’aggiunto Salvatore Vella e il pm Gloria Andreoli. L’accusa mossa nei confronti di Rachete è quella di resistenza a pubblico ufficiale e resistenza e violenza a nave da guerra.
Il fatto
Ricordiamo che il 29 giugno, Rackete ha volutamente forzato il posto di blocco della guardia di finanza entrando nel porto di Lampedusa. E che durante la manovra la Sea Watch speronò la motovedetta delle Fiamme gialle. Per cui, secondo anche i pm l’ordinanza del gip Alessandra Vella, di mancata convalida d’arresto è errata dal punto di vista della valutazione giuridica. La Procura aveva chiesto il divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Il mancato ricorso al Tribunale del Riesame, al quale compete invece la decisione sulla misura cautelare, determina che il comandante della Sea Watch non andrà incontro a nuovi provvedimenti restrittivi.