ROMA – “Gianluigi, certamente stiamo operando scelte non sempre lucide, non sempre felici. Certamente non siamo quelli del 4 marzo 2018, esattamente come non siamo più quelli del 4 ottobre 2009 o del 25 febbraio 2013. Ma se ci definisci il “nulla”, come si legge, perché rimanevi nel “nulla” prima di essere espulso?”.
E’ quanto scrive in una lettera-post su Facebook indirizzata a Gianluigi Paragone il senatore M5s Nicola Morra.
“Abbiamo tanti, tanti problemi, e sapessi quanta xxxxx abbiamo dovuto ingoiare, ho dovuto ingoiare, in questi anni – sottolinea – Se però vuoi essere parte di un gruppo, devi anche accettare le decisioni che ti vedono contrario, operando al fine di convincere gli altri degli errori che si vanno facendo. Certo, fin quando la tua soggettività, la tua coscienza, te lo consentono. Ma allora te ne vai da te, reputando che si sia conclusa un’esperienza di condivisione, di fratellanza. Se ti fai espellere e definisci i tuoi vecchi amici e compagni il “nulla”, non fai onore anche al tuo recente passato, alla tua intelligenza, a milioni di persone che quanto te, e forse ben più di te, c’hanno creduto e ci credono ancora. Ti rispetto, ma le parole hanno un senso”.
(LaPresse)