Otto giorni alle elezioni Regionali in Emilia e in Calabria. Il risultato avrà inevitabili ripercussioni sugli equilibri del governo giallorosso e sulla sua sopravvivenza.
Calabria ed Emilia
Nel primo caso le previsioni sono ‘rosee’ per il centrodestra che si appresta a fisare una nuova bandierina governativa nel Mezzogiorno. Diversa la situazione in Emilia dove, stando alle ultime rilevazioni, la partita è aperta. L’imperativo per Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia è espugnare il fortino rosso. Solo così ci sarà la possibilità di spaccare il governo Conte bis e aprire la strada al voto anticipato.
Il futuro del centrosinistra
Dopo aver perso la guida di diversi comuni emiliani come Ferrara, il Partito Democratico non può permettersi di perdere la guida della Regione. I dem puntano su Stefano Bonaccini per fermare l’avanzata del centrodestra che ha schierato la leghista Lucia Borgonzoni. In ballo non c’è solo la guida della Regione, ma il futuro del governo.
Chi vince sbanca
In caso di vittoria del centrodestra per i dem sarà inevitabile chiedersi se vale la pena proseguire nell’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. La maggioranza parlamentare verrà messa alle strette dalle opposizioni che da mesi chiedono il ritorno al voto. Se il centrosinistra, nonostante il tradimento dei pentastellati, che all’alleanza in sostegno di Bonaccini hanno preferito la corsa in solitaria con Simone Benini, dovesse vincere il governo avrebbe maggiori possibilità di ricompattarsi e sopravvivere.
Verifica di governo
Non è un caso che il premier Conte abbia annunciato la verifica di maggioranza a fine mese, ossia dopo il voto in Calabria e in Emilia. Se è vero che la tenuta di un governo si verifica in Parlamento, e finché ci sono i numeri si va avanti, è altrettanto vero che in caso di esito negativo i giallorossi dovranno aprire quantomeno una riflessione politica seria anche in vista delle Regionali che si terranno in primavera.