Borsa, Piazza Affari chiude negativa: banche in affanno

La peggiore è stata Bper con -4,16% a 2,12 euro, seguita a ruota da Banco BPM che registra -3,63%

TORINO – Ultima seduta della settimana in terreno negativo per Piazza Affari, che è comunque riuscita venerdì a ridurre il passivo nella seconda metà di giornata. Il Ftse Mib ha chiuso a 16.858 punti (-0,89%). In Italia la giornata ha visto lo spread Btp-Bund fare saliscendi in attesa del giudizio di S&P sul merito di credito del Paese. Il restringimento del differenziale, che ha chiuso in calo a 234 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,87% sul mercato secondario, favorito anche dal buon esito dell’asta Ctz, non è però stato sufficiente a risollevare l’umore del settore bancario, il peggiore oggi insieme a quello oil.

Bper maglia nera

La peggiore è stata Bper con -4,16% a 2,12 euro, seguita a ruota da Banco BPM che registra -3,63% a 1,062 euro. Giovedì l’ad Giuseppe Castagna aveva preannunciato nel corso di un’intervista a Bloomberg che l’istituto aumenterà i tagli ai costi, posticipando gli investimenti pianificati (nel piano industriale sono stimati in 600 milioni di euro) o realizzandoli in modo più lento, “visto che al momento non sono supportati da una crescita del fatturato sufficiente o non sono più una priorità in questo contesto”.

Giù anche Intesa e Unicredit

Negativa anche Intesa Sanpaolo che segna -2,93% a 1,3438 euro e Unicredit che registra -3,07% a 6,688 euro. Su quest’ultima Goldman Sachs ha ridotto il target price da 14,40 a 10,70, mantenendo comunque il titolo nella propria Convinction Buy List. Passando al settore oil, male Eni che ha chiuso a -2,62% a 8,25 euro con il mercato che ha accolto con freddezza i conti del primo trimestre, chiuso in perdita per 2,93 miliardi di euro a causa della pandemia di coronavirus e della caduta repentina del prezzo del petrolio. L’utile operativo adjusted è pari a 1,31 miliardi, -44% rispetto al trimestre 2019. Il cda di ENI ha inoltre deliberato una emissione obbligazionaria da 4 miliardi a supporto della struttura finanziaria.

Male Saipem, bene Prysmian

Peggio ha fatto Saipem con -3,81% a 2,174 euro. Alla luce dei riscontri del primo trimestre, Credit Suisse ha ridotto la sua valutazione da 2,1 a 1,80 euro, con giudizio underperform confermato. Bene, invece, Prysmian (+0,60% a 16,03 euro), nonostante Credit Suisse abbia ridotto il giudizio da outperform a neutral limando al ribasso il prezzo obiettivo da 21 a 17 euro.

(LaPresse/Finanza.com)

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