Roma, 29 mar. (LaPresse) – “Oggi, il Tribunale di Roma ha annullato il licenziamento di un’altro gruppo di lavoratrici di Almaviva, il call center che a fine 2012 licenziò 1666 persone a Roma, “colpevoli” di rispondere no a un’ulteriore, drastico peggioramento delle condizioni di lavoro. Nell’ordinanza, i licenziamenti vengono annullati in quanto discriminatori e, grazie all’art 18 dello Statuto dei Lavoratori, viene disposto il reintegro. Viene anche riconosciuta, date le caratteristiche delle attività svolte, la possibilità di lavoro nella sede di Roma, strumentalmente chiusa dall’azienda. È un risultato importante, sebbene parziale per numero di lavoratrici e lavoratori coinvolti. Ora, l’azienda eviti ritorsioni e costruisca un rapporto positivo con le lavoratrici e chi le rappresenta. È soltanto l’inizio di una controffensiva sul lavoro nei servizi che deve portare alla riscrittura delle norme sugli appalti e sulle delocalizzazioni nell’ambito di un mercato unico europeo fondato sul dumping sociale e la svalutazione del lavoro”.
Così in una nota Stefano Fassina deputato di LeU