ROMA – “Apprezziamo le valutazioni lusinghiere della Commissione europea sul Pnrr italiano. La promozione sul campo dello straordinario lavoro del Governo Draghi è un altro gol segnato dall’Italia in Europa. Un passo che non soltanto ci consente di accedere all’anticipo di 25 miliardi entro luglio, ma che rafforza ancora la credibilità del nostro Paese, già riconquistata con il pieno rispetto del cronoprogramma sull’approvazione del Piano e delle prime riforme”. Lo afferma Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione. “La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen – spiega – riconosce che il Pnrr rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale. Secondo fonti di Bruxelles, il risultato è eccezionale sia per il livello raggiunto (dieci A e una B) sia per la velocità e l’ampiezza del miglioramento rispetto ai documenti di gennaio. Un miglioramento repentino e benvenuto”.
“È fondamentale che all’Italia sia assegnata una ‘A’ per la capacità di proporre misure efficaci contro i nostri ritardi storici, quelli sottolineati da sempre nelle ‘raccomandazioni Paese’ – prosegue Brunetta -. Come la Commissione evidenzia, tutte le riforme e gli investimenti avranno un impatto duraturo sulla crescita e il benessere dell’Italia, stimolando anche i capitali privati. Vale a maggior ragione per la Pubblica amministrazione, una delle grandi incompiute del passato: con la riforma disegnata nel Piano e con le norme già varate su semplificazioni e reclutamento, abbiamo espresso la chiara e ferma volontà di lasciare agli italiani un’eredità strutturale, che vada ben oltre il 2026”. “Sono lieto che abbiamo meritato una ‘A’ anche per la governance, segno che il Governo ha saputo adeguatamente bilanciare i poteri di gestione, attuazione e monitoraggio del Piano tra Palazzo Chigi, ministeri e amministrazioni locali. Il tema della giustificazione dei costi sul quale anche noi, come tutti i Paesi, prendiamo ‘B’, nasce dal fatto che giustificare oggi costi per ambiziosi investimenti futuri non è semplice. La Commissione si è mossa con il giusto grado di prudenza. Si apre ora una fase nuova. Ricostruiamo l’Italia, tutti insieme”, conclude il ministro per la Pubblica amministrazione.
(LaPresse)