NAPOLI – Affari compiuti per favorire il clan Orlando di Marano. E’ quanto evidenziato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Un’inchiesta che ha portato, nella mattinata di ieri, all’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone. In particolare, i finanzieri dei Nuclei di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Cagliari e Napoli e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) hanno eseguito, nell’hinterland partenopeo, 7 misure cautelari disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, nei confronti di Luigi Del Prete e Carlo De Luca, entrambi già detenuti (il primo a Catanzaro e il secondo a Poggioreale), in carcere, in quanto ritenuti gravemente indiziati della commissione dei reati di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio, con l’aggravante, per i due indagati, nella duplice forma del ‘metodo mafioso’ e della ‘finalità agevolatrice del sodalizio denominato clan Orlando’.
Contemporaneamente, per le medesime ipotesi di reato, è stata data esecuzione alla misura degli arresti domiciliari nei confronti di Pasquale Portarapillo e di Domenico Panella, quest’ultimo per il solo delitto di turbata libertà degli incanti, per aver interferito sul regolare svolgimento di un’asta giudiziaria in una procedura esecutiva immobiliare, determinando un rialzo del prezzo di vendita di un appartamento di Marano, al fine di impedirne l’acquisto da parte di una persona che vi partecipava in buona fede.
Infine, Michele Simeone, Ilaria Di Meo e Kateryna Halych – per il solo delitto di trasferimento fraudolento di valori – sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.
I provvedimenti cautelari scaturiscono da indagini coordinate dalla Procura di Napoli, avviate a partire dal mese di aprile 2019 nei confronti di un gruppo di narcotrafficanti, composto da soggetti campani e sardi, che aveva organizzato il trasporto di ingenti quantitativi di hashish sull’asse Napoli-Medio Campidano.
L’esame della documentazione acquisita nel quadro delle indagini e l’arricchimento delle stesse attraverso accertamenti bancari e patrimoniali ha consentito di ricostruire molteplici e sistematiche operazioni di acquisto di beni mobili e immobili (anche mediante la turbata libertà degli incanti in procedure esecutive), nonché di attività commerciali, compiute tra il 2014 e il 2018, riciclando e reimpiegando i proventi dei reati commessi e intestandoli a compiacenti prestanome. Questi ultimi sono risultati totalmente asserviti agli illeciti affari del principale indagato, Luigi Del Prete, inserito nel sodalizio camorristico degli Orlando, egemone a Marano, con i cui plenipotenziari egli intratteneva frequenti e stabili rapporti. Eseguito un maxisequestro di beni e di conti correnti. Oggi gli interrogatori di garanzia.