CASERTA (Clara Mattei) – Domani a Curti, a fine agosto a Capua: sono due gli appuntamenti che i “Floyd Moon”, tribute band dei ‘divi’ Pink Floyd, hanno in agenda per questa estate caserana.
Il gruppo nasce a Caserta nel 2019 da un’idea di Salvatore Di Monaco, pianista e tastierista da sempre appassionatissimo dei Pink Floyd. La sua idea era ambiziosa ma chiara: ricreare, il più fedelmente possibile sia a livello musicale che scenografico, la magia della grande musica dei Pink Floyd.
Centrare l’obiettivo non era per niente cosa semplice, per tantissimi motivi, a partire dall’obbligo di dover trovare i giusti componenti, i quali sarebbero dovuti essere innanzitutto competenti quanto lui nell’ambito Pink Floyd, prima ancora che nel proprio strumento. Del resto è proprio questa la ricetta per ottenere una Tribute Band Pink Floyd di qualità: la passione, l’accuratezza e l’approfondita conoscenza di ciò che si suona. E non ci sarebbe un modo migliore per descrivere ciò che di lì a poco il gruppo di Salvatore, i Floyd Moon, sarebbe diventato: un gruppo che fa della cura sonora e scenografica Floydiane il proprio credo musicale.
Tutto ciò è stato reso possibile dalla grande precisione ritmica e sonora della batteria e percussioni di Pietrangelo Monte e del basso metronomico di Amedeo Nugnes, dall’accuratezza vocale ed espressiva di Nicola Nugnes, dalla maniacalità sonoro-effettistica del chitarrista solista Luca Melorio (aggiuntosi alla band nel 2020) e, ovviamente, dalla competenza e ricerca sonora dello stesso Salvatore.
Ma non è tutto: dal 2020 si è aggiunta al gruppo anche Rita Genni, una cantante professionista (autrice di un singolo disponibile su Spotify) da sempre appassionata dei Pink Floyd, col ruolo di corista e voce solista in alcuni brani (uno su tutti, la celeberrima “The Great Gig In The Sky”, brano che fino ad ora non era mai stato proposto da nessuna tribute band Pink Floyd nel territorio campano se non dallo stesso David Gilmour nel 2016 a Pompei, ed eseguito in maniera eccezionale). Altri membri indispensabili al gruppo: Domenico Viglione, un fonico professionista, e Giuseppe Sorbo responsabile tecnico delle luci. Entrambi supportano fedelmente la band durante i live.
Il repertorio dei Floyd Moon è estremamente vasto e variegato: essi propongono dal vivo scalette che spaziano dal primo album dei Pink Floyd (The Piper At The Gates Of Dawn) fino all’ultimo (The Endless River) passando per tutto ciò che c’è nel mezzo, con particolare attenzione ad album come l’immortale The Dark Side Of The Moon e l’immenso The Wall.
Le versioni delle canzoni da loro proposte sono anch’esse variegate e non scontate, spaziando tra la riproduzione fedele delle versioni studio presenti nei dischi e le versioni live suonate o dagli stessi Pink Floyd fino al 1994, o da David Gilmour, Roger Waters e Nick Mason nei loro tour solisti dal 2000 in poi. Inoltre, non è raro sentir loro suonare più versioni della medesima canzone, anche all’interno della stessa, a dimostrazione della loro grande conoscenza e padronanza del mondo Floydiano: un esempio a tal proposito può essere “Shine On You Crazy Diamond” (proposta contemporaneamente in una versione ibrida “studio – Pulse 1994 – Pompei 2016”) o “Comfortably Numb” (suonata sia in versione “Pulse 1994” che “Pompei 2016”). Il tutto facendo il meno possibile uso di basi al pc (pecca che invece contraddistingue alcune altre tribute band locali dei Pink Floyd, che spesso abusano di tali aiuti).
Ma i Floyd Moon non si fermano alla “sola” accuratezza musicale: i loro live sono infatti uno spettacolo visivo e scenografico per il pubblico, tra laser, fumogeni, luci stroboscopiche bandiere enormi e muri interi di The Wall, prismi luminosi per un’atmosfera alla The Dark Side Of The Moon, le “teste” di The Division Bellriprodotte fedelmente ad altezza d’uomo, e soprattutto una riproduzione funzionante dell’iconica “ruota” simbolo del tour “Pulse 1994” che si erge al centro sullo sfondo dei loro concerti ricreando in piccolo gli stessi giochi di luce psichedelici che David Gilmour fece creare in occasione dell’indimenticabile tour di “The Division Bell” e che ancora oggi contraddistingue la scenografia dei suoi live.
Degna di nota è anche la loro sala prove privata, che Salvatore ha fatto costruire e decorare interamente a tema Pink Floyd (notevole il “muro” di The Wall integrato nel sistema di insonorizzazione) attrezzandola con tutto, luci e ruota comprese, in modo tale da rendere ogni prova dei Floyd Moon una vera e propria simulazione live.
Per verificare di persona tutto questo basta andare di persona a ‘vivere’ un loro spettacolo. Lo si può fare domani allo “STEAMPUNK BAR”, Via Nazionale Appia 123, Curti, o sabato 28 agosto al “PARCO DELLE FORTIFICAZIONI” , Via Napoli 3, Capua.