Allarme incendi, Cingolani: “70% colpa dell’uomo, oltre metà in 4 regioni del Sud”

Inoltre, "il 55% degli incendi colposi e dolosi è concentrato su 4 regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia".

ROMA – “Oltre il 70% degli incendi in Italia è responsabilità dell’uomo. Il 57,4% degli incendi è doloso, il 13,7% è non intenzionale, cioè colposo. Sommando i dati, siamo quindi al 72%”.

Inoltre, “il 55% degli incendi colposi e dolosi è concentrato su 4 regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia”. Sono i dati di Legambiente, riferiti al 2020, citati dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenuto in Aula alla Camera sullo sviluppo di gravi incendi in diverse aree del Paese.

“Meno del 2% degli incendi boschivi è di origine naturale, per esempio un fulmine o un pezzo di vetro che focalizza la luce solare; il 4,4% è invece considerato indeterminato e il 22% non classificabile, cioè casi in cui è difficile stabilire se c’è un innesco”, ha proseguito il ministro.

Rispetto al 2019 sono purtroppo in crescita i dati relativi al numero di incendi e alla superficie andata in fiamme. “Nel 2020 – ha sottolineato Cingolani – gli incendi dolosi e colposi sono stati 4.233 e hanno toccato 62.260 ettari. Le persone denunciate sono state 552, quelle arrestate 18. I sequestri ammontano invece a 79”. Per il ministro della Transizione ecologica, “quello che è preoccupante è la variazione rispetto al 2019. I reati sono infatti aumentati dell’8% e la superficie boscata e non boscata bruciata è aumentata del 18%, cioè un quinto in più”.

Il fenomeno riguarda principalmente quattro regioni del Sud. “Il 55% degli incendi colposi e dolosi è concentrato in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. E questa è una cosa su cui dobbiamo fare una riflessione per intervenire”, ha detto il ministro. Intanto, per i roghi di domenica scorsa, la Regione Abruzzo ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre nell’incendio che ieri è divampato a Lipari sono andati in fumo trenta ettari di macchia mediterranea.

Sul tema degli incendi è intervenuto anche il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera: “Il 2007, il 2012 e il 2017 sono stati anni orribili, tremendi. Ci hanno segnato profondamente come paese per il numero di interventi ma anche purtroppo per la perdita di vite umane.

Il picco di richieste di interventi è stato raggiunto nel 2007 con 1249, 810 quelle del 2012, mentre ben 1090 nel 2017. Il 2021 si sta ponendo come un anno molto complicato rispetto agli anni precedenti.

Al momento – ha sottolineato Curcio – non sta raggiungendo i valori terribili del passato ma siamo in una situazione intermedia”.

Per la prevenzione degli incendi boschivi, secondo il ministro Cingolani è importante “l’installazione di sensoristica, droni e tecnologie di sorveglianza per prevenire le minacce alle specie e all’habitat”. Dello stesso avviso il capo dipartimento della Protezione Civile, che sottolinea la necessità di migliorare le tecnologie: “La rete radar meteorologica nazionale era all’avanguardia prima – spiega Curcio – ma se adesso noi non la sosteniamo per una modifica tecnologica poi corriamo il rischio di avere degli ex prodotti all’avanguardia”.

Secondo Curcio è inoltre necessario l’ammodernamento della flotta dei Canadair: “La proprietà – dice – è del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e insieme a loro stiamo ragionando su che proposte fare per l’ammodernamento della flotta visto che siamo quasi a fine vita utile dei mezzi”. Sull’opera e l’impegno dei Vigili del fuoco è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in un messaggio inviato al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha espresso gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto “a tutela dell’incolumità delle persone e della salvaguardia dei beni e dell’ambiente”.

LaPresse

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