Pnrr, Legambiente: “Evitare il rischio di infiltrazioni ecomafia in cantieri”

Si deve evitare il rischio di infiltrazioni delle ecomafie nei cantieri delle opere del Pnrr. Lo afferma il presidente di Legambiente Stefano Ciafani nel corso della presentazione del nuovo rapporto 'Ecomafia 2021'.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

ROMA – Si deve evitare il rischio di infiltrazioni delle ecomafie nei cantieri delle opere del Pnrr. Lo afferma il presidente di Legambiente Stefano Ciafani nel corso della presentazione del nuovo rapporto ‘Ecomafia 2021′. L’associazione avanza anche 10 proposte per una stretta contro i reati a danno dell’ambiente. Inoltre viene lanciata la campagna di raccolta fondi per sostenere Legambiente e gli avvocati dei Centri di azione giuridica affinché ci sia “giustizia nei processi penali e nei ricorsi amministrativi”. “Non si deve assolutamente abbassare la guardia contro i ladri di futuro – dichiara Ciafani – a maggior ragione in un momento storico in cui dovremo spendere ingenti risorse pubbliche previste dal Pnrr. Va scongiurato in ogni modo il rischio di infiltrazioni ecomafiose nei cantieri per la realizzazione di opere ferroviarie e portuali, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di riciclo dei rifiuti, depuratori, interventi di rigenerazione urbana, infrastrutture digitali, solo per fare qualche esempio delle opere che servono alla transizione ecologica del Paese. Ora – continua – è fondamentale un deciso cambio di passo che porti a completare il sistema normativo inserendo i delitti ambientali e di incendio boschivo tra i reati per cui è possibile, vista la loro particolare gravità e complessità, prorogare i termini di improcedibilità previsti dalla riforma della giustizia. Va aggiornato il Codice penale inserendo tra i delitti anche le agromafie, il traffico di opere d’arte e di reperti archeologici e il racket degli animali. E’ poi fondamentale alzare il livello qualitativo dei controlli pubblici ambientali in tutta Italia. Servono nuove risorse per l’aumento del personale per le valutazioni e le ispezioni e all’acquisto della strumentazione innovativa per effettuare i monitoraggi”. 

Tra le 10 proposte avanzate da Legambiente quella di “ripristinare, se necessario con una modifica legislativa, la corretta attuazione da parte delle prefetture di quanto previsto dall’articolo 10-bis della legge 120/2020, che ne stabilisce il potere sostitutivo in tutti i casi, anche antecedenti all’approvazione della norma, di mancata esecuzione da parte dei comuni delle ordinanze di demolizione di immobili abusivi; inasprire le sanzioni previste contro i traffici illegali di rifiuti; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia da parte delle associazioni, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore e impegnate di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria in qualsiasi grado di giudizio nel perseguimento dei propri fini statutari”.

LaPresse

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