FIRENZE – Fare squadra e creare, come l’ha definita il presidente della Toscana Eugenio Giani, una ‘santa alleanza’ tra Regione e parlamentari per cercare di portare a casa il massimo delle risorse e dei progetti dal Pnrr. A beneficio dello sviluppo e della ripresa della Toscana.
Terzo incontro sul Pnrr organizzato dalla Regione Toscana per condividere informazioni e attività. Stavolta il presidente Giani ha incontrato, nel Saloncino del Teatro della Pergola a Firenze, i parlamentari della Toscana. Insieme a loro anche alcuni consiglieri e assessori regionali. Giani ha dapprima illustrato le varie articolazioni del Pnrr e delineato lo stato dell’arte riguardo ai progetti già collocati nel piano stesso. Successivamente ha ascoltato i vari interventi dei parlamentari per raccogliere suggerimenti e sollecitazioni.
“Ho notato uno spirito costruttivo che ha animato tutti i partecipanti – ha detto al termine il presidente -. Siamo tutti consapevoli di dover fare squadra perché l’obiettivo comune è portare più risorse possibili in Toscana perché il Pnrr possa essere volano di investimenti capace di attivare una modernizzazione in termini di servizi, infrastrutture e nuove opportunità per la ripresa e lo sviluppo”.
“A novembre 2020 – ha aggiunto Giani – abbiamo approvato il piano strategico regionale. Poi nel corso del 2021 si è verificato un progressivo spostamento della governance a livello del governo. Oggi questa centralizzazione è avvenuta nelle mani della cabina di regia che risiede presso il governo. Il Piano si articola in 6 missioni e 16 componenti, con qualcosa come 197 linee di finanziamento. Se non facciamo squadra per capire chi decide, come si decide e chi approva i progetti, rischiamo di avere una disaggregazione che può tradursi in bassa competitività”.
“Anche io mi sono adeguato, concentrandomi sulla necessità di ottenere il maggior numero di risorse per far approvare più progetti possibili per la Toscana. Occorre una ‘santa alleanza’ tra Regioni e parlamentari per avere, in ciascuna delle 197 linee di finanziamento, qualcuno sul quale poter contare per spingere progetti e ottenere risorse attraverso l’interlocuzione con i vari livelli di governo, al di là della parte politica”.
La richiesta più forte emersa nel corso dei vari interventi è stata la necessità di fare raccordo. “Questa modalità di approccio – ha detto ancora Giani – è un metodo che vorrei consolidare: da un lato la Regione, con il ruolo di coordinamento e di traduzione dei bisogni effettivi dei territori; dall’altro chi siede in Parlamento, che è in grado di pesare sulle scelte del governo per riuscire a portare risorse per i progetti”. “Come progetto bandiera – ha concluso Giani – avevamo individuato quello relativo al contrasto dell’erosione costiera che coinvolge le cinque province che si affacciano sul mare. Un problema intensificato dai cambiamenti climatici e che è sempre più sentito. E’ un’idea, per ora. Occorrerà ascoltare anche quello che emergerà in proposito in consiglio regionale”.
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