Covid: primo caso Omicron in Veneto, Alto Adige in giallo. Locatelli: “Quarta dose possibilità concreta”

Foto Riccardo Antimiani / POOL Ansa / LaPresse Nella foto: Franco Locatelli

ROMA – Il Trentino Alto Adige raggiunge il Friuli in zona gialla, altre Regioni potrebbero farlo prima di Natale mentre l’incidenza sale a 155 casi ogni 100 mila abitanti, era 125 sette giorni fa, e la pressione sugli ospedali sale con il 9,1% di occupazione in area medica e il 7,3% in terapia intensiva. E’ la fotografia settimanale dell’Italia che prova a resistere alla quarta ondata del covid. La situazione è particolarmente critica nella provincia di Bolzano, dove l’incidenza vola a 645. Notizie non buone pure da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Valle d’Aosta, tutte sopra 300.

Un quadro non ancora influenzato dalla variante Omicron. A tal proposito in serata è arrivata la conferma di un caso in Veneto. Si tratta di un uomo del vicentino rientrato da un viaggio di lavoro in Sudafrica. Il paziente, che risulta vaccinato, è risultato negativo a un primo tampone fatto al rientro, ma, percependo alcuni leggeri sintomi, ne ha fatto un secondo, che ha dato esito positivo. Al momento è paucisintomatico in quarantena a casa con la moglie e due figli. La donna e uno dei due bambini sono positivi. Per loro la sequenziazione è ancora in corso.

A comandare comunque è sempre la variante Delta e la fascia di età più colpita dal contagio resta quella sotto i 20 anni. In particolare nel gruppo 0-9 anni l’incidenza è a quota 180, ben oltre la media nazionale. Una tendenza che resta in aumento ma “graduale e non esplosivo”, argomenta Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute. Una dichiarazione confortata dal parametro Rt che resta sopra il valore di 1 ma scende leggermente passando a 1,20 da 1,23 dell’ultimo rilevamento.

L’arma principale resta quella della vaccinazione, e la terza dose potrebbe non essere l’ultima. Una quarta somministrazione o un richiamo annuale è infatti una “possibilità concreta”, dice il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. Resta ancora lontana invece l’ipotesi dell’introduzione dell’obbligo vaccinale. “E’ giusto ragionarne ma in Italia in questo momento non ne vedo la necessità”, dichiara ancora. Anche perché è bastata l’imminente introduzione del ‘super Green pass’ per far schizzare nuovamente in alto il numero delle prime somministrazioni, mentre i richiami hanno superato quota 7 milioni.

In generale le dosi di vaccino inoculate dall’inizio della campagna sono oltre 97 milioni. E a breve la platea si arricchirà della fascia di età 5-11 anni. “Il vaccino è sicuro ed efficace – assicura il presidente di Aifa Nicola Magrini – abbiamo esaminato attentamente tutta la documentazione consegnata dall’agenzia europea Ema e non ci sono elementi di incertezza”. A breve dal ministero della Salute verrà emanata una circolare ad hoc “con le indicazioni adeguate”, spiega il professor Gianni Rezza.

Nelle ultime 24 ore i casi di covid rilevati in Italia sono stati 17.030 con 74 decessi e un tasso di positività del 2,9%. Le terapie intensive occupate salgono sopra quota 700 (708) mentre i ricoverati con sintomi sono 5.385.(LaPresse)

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