ROMA – Infiltrazioni da parte di anarchici e membri dei centri sociali che volevano “arrivare allo scontro”. E’ questo, secondo il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il motivo di quanto accaduto a Roma, Milano, Torino e Napoli in occasione delle manifestazioni studentesche dopo la morte di Lorenzo Parelli.
Il decesso del 18enne in una fabbrica della provincia di Udine nell’ultimo giorno di stage per l’alternanza scuola-lavoro è “inaccettabile”, ribadisce Lamorgese che tende la mano agli studenti. “Con i giovani la via maestra è il confronto”, spiega nel corso dell’audizione sui fatti in Aula del Senato prima e della Camera poi.
“Non possiamo non vedere come la protesta degli studenti nasca anche dal forte disagio delle restrizioni dovute alla pandemia che ha compresso il mondo dei giovani. Abbiamo tutti il dovere di porci all’ascolto di una realtà divenuta ancora più complessa a causa dei problemi dell’emergenza sanitaria”, argomenta ancora.
Allo stesso tempo però “la democrazia ha delle regole dalle quali non si può prescindere” e per questo in alcune situazioni le forze dell’ordine sono dovute ricorrere a cariche di alleggerimento. In ogni caso, assicura la titolare del Viminale “gli inquirenti potranno accertare la dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità anche da parte degli operatori di polizia”.
Lamorgese non esita a definire “incresciosi” i fatti accaduti lo scorso 28 gennaio “che hanno causato danni a giovani studenti estranei ai gruppi dei facinorosi presenti nelle piazze”. L’invito a chi “a diversi livelli” è chiamato ad esercitare responsabilità isituzionali e operative connesse alla salvaguardia dell’ordine pubblico è quello di “riflettere a fondo”. Ma, ribadisce, “flessibilità ed equilibrio sono caratteristiche delle forze dell’ordine italiane e io ho in fiducia nel loro operato”.(LaPresse)