ROMA – Arrestate stamattina 9 persone, di nazionalità albanese e italiana, ritenuti altamente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’indagine sono stati sottoposti a sequestro complessivamente 5 kg di cocaina, 43 kg di marjuana e 82 Kg di hashish.
Ad eseguire gli arresti, il personale della Squadra Mobile di Roma, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine, dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile di Viterbo, dando esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ed emessa dal Gip del Tribunale di Roma.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati in merito alla loro appartenenza ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, operante prevalentemente nella zona di Acilia e con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, e di acquistare reiteratamente quantitativi di droga, trasportarli a bordo di autovetture intestate a terze persone, occultarli all’interno delle abitazioni e di box nella disponibilità di alcuni indagati e rifornire altri spacciatori.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati in merito alla loro appartenenza ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, operante prevalentemente nella zona di Acilia e con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, e di acquistare reiteratamente quantitativi di droga, trasportarli a bordo di autovetture intestate a terze persone, occultarli all’interno delle abitazioni e di box nella disponibilità di alcuni indagati e rifornire altri spacciatori.
Alcuni di questi soggetti erano già emersi in precedenti attività d’indagine della locale Squadra Mobile, seguite poi da un’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, richiesta dalla Procura capitolina ed emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, che avevano disarticolato alcune piazze di spaccio nelle zone di Torpignattara e Marranella.
Gli elementi d’indagine raccolti hanno evidenziato gli stretti rapporti tra il fornitore dell’associazione attiva a Torpignattara e un albanese conosciuto nel panorama criminale romano per i legami con elementi apicali delle organizzazioni criminali albanesi attive a Roma, in particolare in zona Acilia. Questo ha consentito di individuare una ulteriore compagine criminale di matrice albanese, dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti.
Le indagini hanno fatto anche emergere il ruolo di spicco nell’organizzazione criminale di un cittadino albanese, irreperibile sul territorio nazionale e ricercato anche all’estero, che si avvaleva della collaborazione non solo di connazionali – che erano incaricati del confezionamento, stoccaggio e spaccio dello stupefacente, delle consegne e della tenuta della contabilità – ma anche di cittadini italiani, spesso acquirenti con compiti di “retta” o fornitori.
Costoro avrebbero utilizzato alcuni bar in zona Acilia per veri e propri summit, per condividere le strategie operative del gruppo; diverse, inoltre, le basi logistiche deputate allo stoccaggio dello stupefacente, tra le quali un ampio locale seminterrato, individuato in zona Torrevecchia, adibito dal gruppo a magazzino centrale.
(LaPresse)