MILANO – “Bisogna ripartire dai più deboli, sostenendo in questa fase difficile salari ed assegni pensionistici medio-bassi che sono i più falcidiati dall’inflazione. Dobbiamo redistribuire in maniere equa le risorse, cominciando da quelle persone e quelle famiglie che contribuiscono al gettito Irpef per il 94,8% e che hanno la più alta propensione al consumo, sapendo che oltre l’80% delle nostre imprese lavora per il mercato interno. Questa deve essere la priorità della nuova riforma fiscale”. Lo ha detto a Milano il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, all’iniziativa di Italia viva sulla riforma fiscale. “Il Governo deve aprire il confronto con le parti sociali, perché l’attuazione della delega fiscale non può essere discussa solo a livello politico, ma ha bisogno di un necessario ampio consenso sociale attraverso il dialogo e il coinvolgimento anche del sindacato. Bisogna abbassare in maniera strutturale l’Irpef per lavoratori e pensionati ed innalzare la no tax area alle fasce deboli”, ha sottolineato. “Accanto a questo – ha aggiunto – è necessario estendere e rafforzare le detrazioni fiscali. Ma noi soprattutto chiediamo la detassazione dei frutti della contrattazione di secondo livello, nel pubblico e nel privato, in particolare degli accordi di welfare e produttività che vanno depurati dal vincolo di incrementalità, premiando le imprese che investono su occupazione, ricerca e formazione. E poi bisogna fare una guerra senza quartiere all’evasione e all’elusione, su cui il Governo Renzi tanto ha fatto, ma su cui tanto resta ancora da fare, con quasi 100 miliardi di euro sottratti ogni anno alla collettività”, ha concluso Sbarra.
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