MILANO – La tenuta del Governo, secondo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, non è a rischio. “No. È tutta scena che serve ai grillini per racimolare visibilità e qualche decimale nei sondaggi. La verità è che Conte ha una sola strada: se pensa che Draghi stia sbagliando sulla politica estera, il leader grillino deve chiamare Di Maio e chiedergli di dimettersi. Ma non lo farà mai. Perché Conte non ha un minimo di forza per fare questo passo e Di Maio prima di lasciare il governo è pronto a lasciare i Cinque Stelle. Per far schiodare Di Maio dalla Farnesina oggi non basterebbe la Folgore, figuriamoci se possono riuscirvi Conte e Casalino. Insomma, questa discussione è solo cinema di bassa qualità, tutta fuffa”. Renzi lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, in cui, guardando al futuro, sottolinea che “non si tratta di ragionare di nomi e cognomi ma di politica: c’è uno spazio che può salvare il Paese. È l’area Draghi, oggi, in Italia, ed è l’area Macron in Francia. È uno spazio che esiste. Non dare a questo spazio una casa e un tetto per mere ragioni di egocentrismo personale sarebbe folle e da irresponsabili. I prossimi mesi mostreranno chi è in grado di fare politica e chi invece vive di inspiegabili risentimenti, anche in questo centro riformista. Noi ci siamo con umiltà e determinazione”.
Per il momento, però, è prematuro parlarne, secondo Renzi, perché il 21 giugno non ci sarà alcuno strappo nella maggioranza sull’Ucraina: “No, è tutto solo uno show. Mi fa male vedere come la vicenda ucraina, drammatica e seria, sia trattata con superficialità solo per i sondaggi. L’invasione russa è un dramma epocale non solo per le vittime ma anche perché cambierà molto nella politica mondiale: nulla sarà come prima, dalle armi all’energia, dall’immigrazione al cibo, dalla Cina al nucleare. Davanti alla complessità di questi temi – con ricadute geopolitiche impressionanti, di cui nessuno vuole parlare sul serio – noi ci trastulliamo con piccole questioni di basso cabotaggio come i comportamenti infantili di Conte e Salvini. Il 21 giugno non succederà nulla, ma che tristezza questa navigazione di basso profilo. Che tristezza per la politica italiana, dico”.
(LaPresse)