Fine della vita, Speranza: “Mario non deve pagare da solo, serve una legge”

Le parole del ministro della Salute

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Speranza

MILANO – Lo Stato paghi i 5 mila euro chiesti a Mario per la sua morte assistita. Così in una intervista a La Stampa il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendosi al caso di Mario, malato delle Marche, reso tetraplegico da un incidente.

Il ministro sulle procedure per il suicidio assistito del malato marchigiano: «Basta con l’ostruzionismo di strutture del servizio sanitario nazionale».

Il governo non resterà a guardare, Mario non dovrà pagarsi da solo le spese per porre fine alle sofferenze che deve sopportare ormai da 12 anni, quando un incidente stradale lo rese tetraplegico. Se in Parlamento la legge sul fine vita è bloccata in Senato, il ministro Roberto Speranza non intende ignorare la sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto la non punibilità di chi aiuta un malato in condizioni irreversibili a morire.

A La Stampa il responsabile della Salute spiega: «Nelle more della non più rinviabile approvazione della legge, compito del governo è tuttavia garantire – d’intesa con le Regioni – l’attuazione della sentenza della Corte Costituzionale del 2019 sul suicidio medicalmente assistito». Il ministro è netto: «Su questo siamo già intervenuti e continueremo a tenere alta l’attenzione».

(LaPresse)

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