Ambiente, giù i progressi dopo il Covid

L’analisi condotta dall’Istat nei capoluoghi dello Stivale: in calo la domanda di trasporto pubblico e i consumi di energia: raccolta differenziata al 63%, rallentano i miglioramenti nel riciclo dei rifiuti

NAPOLI – Crolla la domanda di trasporto pubblico locale, nella gestione del ciclo dei rifiuti, solo Venezia e Cagliari tra i capoluoghi raggiungono l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata e diminuiscono i consumi di energia. Questi in sintesi i dati di Ambiente Urbano 2020, la rilevazione censuaria dei dati ambientali nelle città, effettuata annualmente dall’Istat, e sviluppata su 8 aree tematiche: acqua, aria, eco management, energia, mobilità urbana, rifiuti, rumore e verde urbano, per ciascuna delle quali si somministra un questionario dedicato. L’universo dei rispondenti è composto dai 109 comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana.

Mobilità
La domanda di trasporto pubblico locale scende del -47,9% sul 2019, ma non si arrestano gli investimenti nella mobilità urbana. Nel 2020 il tram è tornato in funzione a Napoli mentre a Bologna è stato avviato un nuovo servizio di trasporto rapido a guida automatica. La dotazione infrastrutturale dei comuni capoluogo, dove risiede circa il 30% della popolazione nazionale, resta carente: in 81 città (tre su quattro) l’autobus è l’unica modalità di Tpl disponibile o rappresenta oltre il 99% dell’offerta. Soltanto sei città dispongono di un’offerta più diversificata, con quote consistenti coperte dalle altre modalità di trasporto: Milano, Napoli (64,3% metropolitana, 7,1% tram, filobus e funicolare), Roma, Venezia, Brescia e Torino. In crescita bus a basse emissioni, reti di tram e filobus. I servizi di micromobilità elettrica ampliano l’offerta di mobilità condivisa in 22 capoluoghi. Gli autobus a basse emissioni, con alimentazioni alternative al gasolio, sono il 30,8% del totale, in aumento di 2,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Si tratta prevalentemente di veicoli alimentati a metano o GPL, mentre gli autobus elettrici o ibridi sono ancora una piccola minoranza, pari al 4,6% del totale. La quota dei bus a basse emissioni è molto variabile: supera il 60% a Bologna, Catania e Bari, mentre presenta valori molto inferiori alla media dei comuni capoluogo a Genova, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Reggio di Calabria, Messina e Cagliari.

Bici
La crescita regolare e sostenuta delle piste ciclabili, osservata negli ultimi anni, prosegue anche nel 2020, con un incremento del 5,3% rispetto al 2019 (+20,7% dal 2015). Il divario territoriale resta molto ampio, con una dotazione particolarmente carente nelle grandi città del Mezzogiorno. La flotta del bike sharing (circa 39mila biciclette, il 71,5% delle quali utilizzate dai servizi a flusso libero) cresce del 14,1%, recuperando in gran parte il calo del 2019, ed è presente in 53 capoluoghi (44 nel Centro-nord e nove nel Mezzogiorno). Invece i servizi di car sharing a flusso libero riducono la propria flotta del 15,7%, segnando la prima battuta d’arresto dalla loro comparsa in Italia nel 2013.

Energia
Il lockdown intensifica il calo dei consumi energetici. Nel 2020, i consumi di energia elettrica e di gas metano diminuiscono sia a livello nazionale, sia per l’insieme dei 109 comuni capoluogo. Il calo si inserisce in un trend discendente già in atto su tutto il territorio nazionale, ed è stato certamente accentuato dalla pandemia.

Rifiuti
Nel 2020, in tutta Italia sono state prodotte 28,9 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, il 3,6% in meno rispetto al 2019 (da 502,7 a 487 kg per abitante). I rifiuti urbani prodotti nei comuni capoluogo ammontano a 9,9 milioni di tonnellate (-7,2% rispetto all’anno precedente), pari a 520 kg per abitante. L’obiettivo del 65% avrebbe dovuto essere raggiunto su tutto il territorio nazionale entro il 2012, ma non è stato ancora conseguito da molti comuni. Nell’anno della pandemia se, da un lato, è diminuita la produzione di rifiuti urbani, dall’altro c’è stato un rallentamento dei progressi ottenuti nella raccolta differenziata che, in tutta Italia, si attesta al 63%. Nel 2020, 56 capoluoghi hanno superato il target del 65%, contro i 51 del 2019 e i 17 del 2015, svettano Treviso, Ferrara e Pordenone (oltre l’87%). In 37 capoluoghi la quota di raccolta differenziata è inferiore rispetto all’anno precedente.

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