Napoli. Tensione nel rione De Gasperi, parente del pentito accoltellato alla testa

Sangue nella notte nella zona delle ‘Pazzignane’. Poco dopo segnalati colpi di pistola all’isolato 16

NAPOLI – Un giovane accoltellato alla testa e la segnalazione di una raffica di spari. E nel rione De Gasperi la tensione è alle stelle. Nella notte tra lunedì e ieri due episodi avvenuti in rapida sequenza hanno fatto riaccendere i riflettori degli investigatori sulla zona delle ‘Pazzignane’, il clan ‘rosa’ di Napoli Est, un tempo roccaforte del clan Sarno.
Una manciata di minuti dopo la mezzanotte di ieri, un giovane è stato accerchiato e aggredito in strada da un gruppo di coetanei. Il ragazzo era in compagnia di un cugino. I violenti l’hanno pestato e accoltellato alla testa, mentre il cugino scappava verso la sua abitazione per mettersi al riparo, inseguito dagli aggressori.

Il ferito, medicato in ospedale, non è in pericolo di vita. E’ stato dimesso nel giro di pochi minuti. Una vicenda che presenta ancora troppi punti oscuri. Scaramucce tra giovani, si penserà. O forse no. Un dubbio che si insinua con forza anche e soprattutto alla luce di quanto accaduto subito dopo, quando gli abitanti dell’isolato 16 del rione De Gasperi hanno udito l’eco di una raffica di colpi di arma da fuoco. E tutto lascerebbe pensare agli strascichi del pestaggio avvenuto poco prima. Le mani di chi ha aperto il fuoco sono le stesse di chi ha sferrato i fendenti? Una tesi molto probabile. Così come non si esclude che gli spari fossero indirizzati al cugino del ragazzo picchiato, che abita proprio lì, all’isolato 16. Potrebbero aver sparato contro di lui mentre scappava. E poi all’orizzonte si staglia un altro elemento investigativo da non sottovalutare. Il ragazzo pestato e pugnalato, così come il cugino, sono parenti di Tommaso Schisa, collaboratore di giustizia, ex sodale dei gruppi criminali dei Rinaldi e Minichini, e figlio della ‘Pazzignana’ Luisa De Stefano. In caso di riscontri, ci sarebbero tutti gli elementi per parlare di una vendetta trasversale. Gli ambienti criminali di Ponticelli e, in generale, la mala di Napoli Est, vivono nel costante incubo delle gole profonde. Metterle a tacere è l’obiettivo di decine di soggetti in odore di camorra. L’ultimo in ordine di tempo a essere passato dalla parte dello Stato è Antonio Pipolo, killer di Carlo Esposito e Antimo Imperatore, quest’ultimo non legato alla malavita e colpito dai proiettili mentre montava una zanzariera nell’appartamento (abusivo) di Esposito.

L’operazione interforze

Dall’agguato costato la vita a Carlo Esposito, detto Kallon, ras dei De Micco-De Martino, e dell’operaio Imperatore, nell’ambito di una faida interna tra i ‘Bodo’ e gli ‘XX’, le forze dell’ordine non hanno mai lasciato Ponticelli. Lunedì gli agenti del commissariato locale e i Nibbio dell’Upg, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania e delle unità cinofile della guardia di finanza, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere. Nel corso dell’attività sono state identificate 122 persone, di cui 32 con precedenti di polizia, controllati 73 veicoli, di cui due sottoposti a fermo amministrativo e sei sottoposti a sequestro amministrativo, contestate 17 violazioni del codice della strada per mancata esibizione dei documenti di circolazione, mancata copertura assicurativa, mancanza della revisione periodica e guida senza casco protettivo e ritirate due patenti di guida; inoltre, hanno denunciato un 45enne per guida senza patente avendo reiterato la violazione nel biennio. Ancora, i poliziotti hanno intimato l’alt in via Filichito a Volla ad un ragazzo in sella a uno scooter che, alla loro vista, ha accelerato la marcia per eludere il controllo. Ne è nato un inseguimento nel corso del quale il conducente ha abbandonato il veicolo proseguendo la fuga a piedi fino a quando, giunti in via Monteoliveto, sempre a Volla, è stato, non senza difficoltà, bloccato e trovato in possesso di un involucro di marijuana.

Gli operatori hanno altresì accertato che lo scooter era rubato e pertanto hanno denunciato il giovane, un 17enne napoletano, per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, sanzionandolo amministrativamente anche per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale, mentre il ciclomotore è stato riconsegnato al legittimo proprietario.

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