TORINO – Una corte d’appello federale Usa ha autorizzato il Dipartimento di Giustizia di continuare a usare dei documenti riservati sequestrati dall’Fbi dalla tenuta di Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald Trump nelle indagini in corso. La sentenza, emessa da una giuria di tre giudici della Corte d’Appello degli Stati Uniti per l’11° Circuito, equivale a una schiacciante vittoria per il Dipartimento di Giustizia, e apre la strada agli investigatori per continuare a esaminare i documenti mentre valutano se presentare accuse penali nei confronti di Trump per avere conservato documenti top-secret nella propria tenuta dopo avere lasciato la Casa Bianca. Così facendo la corte ha rimosso un ostacolo che avrebbe potuto ritardare le indagini di settimane.
“È evidente – scrivono i giudici – l’interesse pubblico nell’accertare che la consevazione di documenti riservati non abbia comportato un danno eccezionalmente grave per la sicurezza nazionale”, hanno scritto. “L’accertamento di ciò”, hanno aggiunto, “comporta necessariamente la revisione dei documenti, la determinazione di chi vi ha avuto accesso e quando, e la decisione di quali (se presenti) fonti o metodi siano stati compromessi”.
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