CASERTA – Gli allevatori non si fidino dei politici nella battaglia contro il piano anti brucellosi. Il consiglio proviene dalla consigliera regionale Maria Muscarà, intervenuta al corteo di sabato scorso. “Sono in prima linea da anni – ha detto l’esponente del gruppo misto – per la difesa di un’eccellenza campana nel mondo che vogliono distruggere, quella delle nostre bufale casertane in questi contesti. Voglio solo dire agli allevatori di non fidarsi di nessuno, soprattutto dei politici. All’interno dei palazzi, le battaglie si fanno sulle opportunità politiche estemporanee e non sulle problematiche reali”. Ad esempio, nota Muscarà, il movimento 5 Stelle “non firmò la richiesta di commissione d’inchiesta, quando governava e avrebbe potuto incidere moltissimo. Nel maggio del 2022 le firme furono di pochi consiglieri dopo la mia ma nulla è successo; il resto del Consiglio ha preferito ignorare totalmente”. Strali, quindi, contro i pentastellati ma anche e soprattutto contro la giunta di Vincenzo De Luca che boicotta la proposta di istituire una commissione.
“In settimana – aggiunge la consigliera – presenteremo nuovamente lo stesso documento, nella (poca) speranza che qualcuno si aggreghi. De Luca è il primo a non volere questa commissione, ragion per cui tiene tutti fermi. Il piano di eradicazione di un contagio che colpisce Caserta ma ignora Salerno ha solo prodotto una vera e propria mattanza. Gli allevatori non devono fidarsi di nessuno, sono ahimè, soli”.
E il sodalizio Altragricoltura evidenza il successo della manifestazione di sabato, con 160 trattori. “Se si considera che le aziende ancora attive nell’area sono circa 400 e che diversi allevatori sono venuti senza mezzi (nonostante le minacce e le pressioni arrivate in questi giorni che puntavano, più o meno esplicitamente, a delegittimare il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino) allora la Regione può trarre le sue conclusioni: se voleva sapere cosa pensano e cosa vogliono gli allevatori, è servita e farebbe bene a prenderne atto”.
Fra gli obiettivi della manifestazione, “ritirare le deleghe a chi ha fallito (la task force guidata dal dottor Antonio Limone), aprire un tavolo sotto la garanzia del Governo Nazionale per risolvere davvero il problema della brucellosi e della tubercolosi e mettere fine all’indecoroso spreco di risorse pubbliche usate senza risultati, il Parlamento italiano apra una indagine su quanto sta accadendo in Campania”.
Eppure, la Regione, almeno al momento, mostra ancora di non aver sentito ed evidentemente i suoi dirigenti non leggono i giornali e non vedono i servizi in tv, tantomeno hanno paura di rischiare il ridicolo”. Altragricoltura si riferisce in particolare a un messaggio diffuso sui social dall’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo. Riferendo di un suo intervento ad un convegno organizzato sulla tutela della genetica bufalina, sostiene che “ho posto l’accento sul lavoro che stiamo facendo in Regione per superare i problemi del settore e dare le risposte agli allevatori che sono un patrimonio della nostra zootecnia. Ho riconfermato la massima vicinanza alla Regione con un dialogo che va rafforzato sempre di più con tutti gli operatori per rendere efficaci le iniziative che stiamo mettendo in campo”.
Parole “irresponsabili e provocatorie – scrivono gli attivisti – che non rispondono alla realtà”, a meno che “non siano il preludio per un ripensamento profondo della Regione ed una presa d’atto di quanto sia urgente ed inevitabile cambiare”.
Per oggi è attesa la calendarizzazione delle audizioni previste con la formalizzazione dell’indagine conoscitiva al Senato e si preparano ulteriori documenti per l’incontro che Gianni Fabbris e Adriano Noviello terranno il 23 marzo a Bruxelles per la prima discussione della proposta di petizione avanzata da Altragricoltura a nome del coordinamento unitario.
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