Mare, l’Italia celebra il suo tesoro

NAPOLI (Francesco Pari) – L’oro vero, il tesoro di tutto. Si celebra oggi la Giornata del Mare e della cultura marinara, istituita nel 2017 attraverso una specifica integrazione del Codice della nautica da diporto. Per l’occasione il ministro per la Protezione civile le Politiche del Mare, Nello Musumeci ed il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, visiteranno le aree archeologiche sommerse tra Bacoli e Pozzuoli. Alle ore 10 prevista la partenza in barca da Baia ed un sopralluogo al Parco Sommerso di Baia (Ninfeo di Punta dell’Epitaffio, Mosaici, Villa a Protiro e Terme del Lacus). A seguire visita al Vicus Lartidianus e discoprimento degli altari nabatei di Dusares sommersi. Alle ore 12 conferenza alle Terme di Baia con i ministri, il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca; il direttore generale Musei, Massimo Osanna; il sovrintendente ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo; il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano.

Le iniziative

La Presidenza del Consiglio dei ministri aderisce all’iniziativa e questa sera, a partire dalle 20, la facciata principale di Palazzo Chigi in Piazza Colonna sarà illuminata di colore azzurro. Ci saranno, in ogni caso, appuntamenti in tutta Italia per celebrare una giornata importante e sentita, dedicata alla cultura marinara e alla risorsa mare, vitale più che mai per il furutor del nostro Paese. A Napoli, nel Quartier Generale della Marina nella città partenopea, la base navale sarà disponibile per le visite dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. “Un’occasione per riflettere su questa straordinaria risorsa della natura, che ha condizionato nei millenni la vicenda umana. Il Mare non è solo storia e presente: è soprattutto il futuro – ha spiegato il ministro Musumeci – Dall’11 aprile al 16 maggio, per oltre un mese, dal Nord al Sud renderemo omaggio al Mare, un bene che ‘non ha paese, perché – come diceva Verga – appartiene a chi sa ascoltarlo’. In programma iniziative della Guardia Costiera, nelle Capitanerie di porto e negli Istituti di ricerca. La Marina Militare aprirà le sue basi e unità navali alla popolazione, offrendo visite guidate e conferenze, per accrescere in grandi e piccoli la cultura del Mare da sviluppare come elemento di grande valore culturale, scientifico ed economico, dai traffici marittimi alle risorse sottomarine.

i luoghi da visitare

Sarà possibile visitare luoghi come Palazzo Marina a Roma, le basi navali di La Spezia, Taranto, Cagliari, Augusta, Venezia, Ancona, la già citata Napoli Napoli, le scuole della Marina, come l’Accademia di Livorno o Mariscuola Taranto, navi, come la portaerei Cavour, fregate e cacciatorpediniere a Taranto e Spezia e le grandi navi da sbarco a Brindisi, le stazioni elicotteri di Catania, Luni e Grottaglie, numerosi fari lungo tutta la penisola e altre installazioni della Marina. “Dopo quasi tre millenni, il futuro dell’Italia continua a dipendere fortemente dal Mare e dalle opportunità che esso offre – si legge in una nota della Marina Militare -. Il mare è vita, benessere, prosperità e progresso per l’Italia, Paese che si protende sul mare con i suoi 8.000 chilometri di coste e che dipende fortemente – in ragione della sua economia prettamente di trasformazione – dall’approvvigionamento di materie prime (90%), di risorse energetiche (80% del petrolio e 57% del gas) e dal trasferimento via mare delle proprie esportazioni (55%).

Il mare è motore dell’economia

L’insieme delle attività dell’economia del mare italiana (blue economy) rappresenta una componente determinante per l’intera economia nazionale e, nel 2018, è arrivato a produrre 46,7 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 3 per cento del prodotto interno lordo complessivo. I dati soprariportati sono solo alcuni tra quelli che possono dare un’idea della valenza del mare per l’Italia, una penisola che si protende nel cuore del Mar Mediterraneo – che costituisce una vera e propria cerniera di tre continenti (Europa, Africa, Asia) – che pur rappresentando solo l’1% della superficie acquea globale è interessato dal 20% del traffico marittimo mondiale (25% del traffico container), che sale al 30% per quanto riguarda il petrolio e al 65% per le altre risorse energetiche comprese quelle trasportate dai gasdotti sottomarini. Il Mediterraneo è inoltre il centro geografico, geopolitico ed economico di una serie di arterie digitali formate da cavi che scorrono sott’acqua e attraverso cui transita quasi tutto il traffico internet mondiale”, ha concluso la Marina. La festa del Mare, la festa di tutti.
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