Aldo Festante è un talentuoso pilota di motorsport nato nel 2000 a Capua. Fin da giovane ha abbracciato la sua passione per la velocità e l’adrenalina delle corse, trasformandola in un percorso di vita dedicato al raggiungimento dell’eccellenza su quattro ruote. Amante delle corse sin dall’infanzia, ha trascorso innumerevoli ore sui circuiti, affinando le sue abilità e coltivando il desiderio di emergere. Cresciuto in una famiglia multiculturale, con una madre italiana nata in Svizzera e un padre italo-canadese, Aldo ha ereditato una passione innata per le quattro ruote dal suo amato papà. Fin dai primi passi nel motorsport, Festante ha dimostrato un talento naturale e una dedizione fuori dal comune. Ha affrontato le sfide, superando gli ostacoli con una grinta e una determinazione che hanno catturato l’attenzione di tutti coloro che lo hanno visto correre sulle piste.
Come hai scoperto la tua passione per il motorsport e cosa ti ha spinto a continuare?
«La mia passione per il motorsport può essere definita quasi genetica. Mi è stata trasmessa da mio padre in modo tacito e naturale, dato che da giovane è stato un pilota. Fin da piccolo sentivo una forte attrazione per tutto ciò che riguardava le corse automobilistiche, dai videogiochi o i giocattoli a vecchie videocassette o trofei di mio padre. Tutto ciò che aveva a che fare col motorsport era un tesoro per me.
Ci è voluto del tempo per trasformare questa passione in qualcosa di concreto. La prima volta che sono salito su un go kart avevo 4 anni, ma poco dopo ho abbandonato l’idea di continuare. A 10 anni, quasi per gioco, sono tornato su un kart con mio padre e un amico di famiglia. Da quel momento ho continuato a frequentare la pista fino ad acquistare, dopo qualche mese, un go kart 100cc per iniziare ad allenarmi seriamente. Dall’anno successivo ho disputato le prime gare e così, un passo alla volta, è nato tutto. Ciò che mi spinge a continuare sono le sensazioni che provo quando sono al volante, è una parte di me e non riesco a stare senza».
Come ti prepari fisicamente e mentalmente per una gara?
«Dal punto di vista fisico, alterno allenamenti in palestra in cui vado a rinforzare i gruppi muscolari maggiormente stressati in macchina ad allenamenti di cardio in cui preparo il fiato per i ritmi intensissimi delle gare. Tutto ciò è accompagnato da un protocollo alimentare dedicato 7 giorni su 7. Dal punto di vista mentale, invece, svolgo attività di mental training e preparazione fisico-cognitiva presso uno specialista. La pressione per me va sfruttata, non gestita. Bisogna affiancarla alla sicurezza, quando sei sicuro dei tuoi mezzi e delle tue capacità la pressione inizia a giocare a tuo favore».
Quali campionati o competizioni hai affrontato nella tua carriera?
«Nel 2011 ho iniziato a partecipare al campionato interregionale di Karting, ottenendo buoni risultati. Mi sono classificato secondo nella regione Campania-Puglia-Molise e terzo nel campionato italiano nella categoria KF4 Junior. Successivamente, sono passato alla categoria KF3 e ho gareggiato nei campionati regionali e nazionali ACI-Csai. Nel 2013 ho avuto l’opportunità di partecipare al campionato del mondo di Karting e nel 2014 ho vinto una prova del Campionato Italiano, che mi ha portato a essere selezionato per il Supercorso Federale ACI. Il Supercorso Federale è un programma che seleziona i migliori piloti emergenti ogni anno, offrendo loro l’opportunità di guidare auto da corsa e di sottoporsi a test fisici e psicologici. Dopo il Supercorso, nel 2015 ho disputato alcune gare di Karting nella categoria superiore KF e ho effettuato dei test con una Formula 4. Nel 2016 ho firmato un accordo con il team Mucke Motorsport per partecipare al campionato italiano di F4 Abarth, che rappresenta il primo passo per i piloti provenienti dal Karting. Durante la stagione ho ottenuto una top 10 assoluta e diversi piazzamenti tra i primi 5 nella classifica Rookie. Nel 2017 ho proseguito la mia partecipazione al campionato italiano di F4 con il team DR Formula e ho preso parte anche al campionato francese di F4 gestito dall’Academy FFSA. Ho ottenuto una pole position, un podio e diversi piazzamenti tra i primi 5, dimostrando un notevole miglioramento. Nel 2018 ho deciso di affrontare il campionato europeo di F3, l’Euroformula, che rappresenta una tappa cruciale per la mia crescita come pilota. Durante l’anno ho gareggiato sia nella classifica Rookie che in quella assoluta, ottenendo rispettivamente il terzo e il nono posto. Nel 2019 ho preso una decisione importante per la mia carriera, passando alle vetture a ruote coperte. Ho iniziato la mia avventura con Porsche nella seconda metà dell’anno, partecipando alle ultime tre gare del Porsche Carrera Cup Italia con il team Ombra. Ho mostrato subito una buona velocità e un ottimo feeling con la macchina, il che mi ha spinto a confermare la mia presenza per la stagione successiva. Nel 2020, insieme al team Ombra, abbiamo pianificato un programma intenso, includendo la partecipazione al GT Cup Open Europe e al Porsche Carrera Cup Italia. Nel GT Cup Open Europe ho dimostrato una forte competitività, vincendo il titolo di campione con una gara d’anticipo. Nel Porsche Carrera Cup Italia ho vinto lo Scholarship Programme e mi sono classificato quarto. Purtroppo, a causa della pandemia lo shootout internazionale è stato annullato, privandomi di un’opportunità importante. Nel 2021 mi sono concentrato esclusivamente sul Porsche Carrera Cup Italia, ma non sono riuscito a esprimere a pieno il mio potenziale a causa di una serie di eventi sfortunati, tra cui la malattia dovuta al contagio da Covid. Nonostante ciò, sono riuscito a ottenere alcuni buoni risultati e ho stabilito il record di giri veloci nella stagione. Il 2022 è stato un anno di transizione, con un cambio di team. Mi sono unito a Raptor Engineering, ma la stagione non è stata positiva a causa di alcuni problemi fisici che ho avuto».
Come sta andando la Porsche Carrera Cup Italia? Quali sono le caratteristiche chiave della tua vettura e della tua strategia?
«Il 2023 ci sta regalando belle soddisfazioni. Sono arrivato nel team Dinamic senza conoscere nessuno e un passo alla volta ho preso sempre più confidenza sia con la macchina che col loro metodo di lavoro. Mi sto trovando benissimo. Ho avuto anche l’occasione di esordire in Porsche Supercup accumulando esperienza che mi servirà in futuro. La Porsche GT3 Cup 992 è una vettura di derivazione stradale, il telaio viene dalla Porsche Turbo mentre il motore dalla GT3 RS. Ciò che caratterizza la macchina è la mancanza di ABS e Traction Control oltre che l’iconico motore a sbalzo, marchio di fabbrica di Porsche».
Come bilanci la tua carriera nel motorsport con gli altri aspetti della tua vita?
«Bilanciare la vita privata con la carriera non è semplicissimo ma non è mai stato un peso. Bisogna essere disposti a privarsi di molte cose. Un aspetto fondamentale è quello di circondarsi di persone che comprendono le diverse esigenze che può avere un professionista. Io in questo sono molto fortunato».
Quali sono le tue aspirazioni future? Vuoi dedicarti interamente al motorsport?
«La mia priorità è il motorsport, voglio arrivare al professionismo e correre le gare di massimo livello nel panorama internazionale. Ho anche affiancato un percorso di studi in economia alla mia carriera, ed intendo concluderlo e approfondirlo negli anni per poi addentrarmi nel mondo degli affari. Per il momento però è un pensiero lontano, adesso mi concentro sulle corse».