I tentacoli della famiglia Autiero sul business delle pompe funebri

CASAL DI PRINCIPE – Non solo il clan Bidognetti. A distendere i suoi tentacoli sul business delle pompe funebri ci sarebbe anche la famiglia Autiero. A fornire questa traccia investigativa al pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano, su cui sono al lavoro i carabinieri di Aversa, è stata una donna di Gricignano legata, fino al 2017, ad Ernesto Corvino, uno dei soci, insieme al fratello Giuseppe, dell’agenzia funebre Ital funeral associated (Ifa) con sede ad Aversa. La signora, rispondendo alle domande dei carabinieri, ha sostenuto che la Ifa è connessa al clan Bidognetti. E proprio grazie a questo rapporto, l’agenzia “effettuava in modo esclusivo i funerali su tutto l’agro aversano, senza possibilità da parte di altre società di lavorare”.

Una nuova società

Ma tra il 2012 e il 2013, ha riferito la donna, venne istituita una nuova società dalla famiglia Autiero: “Per quanto a mia conoscenza, poiché raccontatomi da Corvino, era tutelata dalla fazione Schiavone dei Casalesi”. In quel periodo, ha proseguito la testimone, Ernesto Corvino e il suo cugino omonimo, insieme ad un altro socio, si sarebbero recati da Katia Bidognetti, a Formia, “per richiedere un intervento per la risoluzione circa la nuova agenzia degli Autiero”.

L’avanzata

L’avanzata di imprenditori ritenuti vicini agli Schiavone sarebbe proseguita poi anche con l’apertura di un’altra agenzia a Teverola da parte di un uomo d’affari che già operava nello stesso settore in Molise e che “forniva supporto logistico all’agenzia Autiero”. E sempre i Corvino, con l’intento di fermare lo sbarco di quest’altra azienda nell’Agro aversano, si sarebbero recati in Molise dall’imprenditore “minacciandolo di desistere dall’apertura dell’agenzia a Teverola poiché sul territorio c’era la Ital Funeral appartenente ai Bidognetti”.

Le indagini

L’attività investigativa dei carabinieri ha documentato che le società che sarebbero, secondo la testimone, collegate agli Autiero, sono la Onoranze Funebri Graziano Gennaro, costituita il 29 agosto 2017 e situata a Teverola, e la Funeral Graziano, formata il 5 dicembre 2018. Entrambe sono intestate a Gennaro Graziano (non indagato). I militari hanno appreso anche che presso la Onoranze Funebri, tra il 2018 e il 2019, erano stati assunti come dipendenti Angelo e Carlo Autiero (non indagati), entrambi incensurati, legati da vincoli parentali con il boss Andrea Autiero, alias ‘o scusut (sono i figli del fratello Angelo). ‘O scusut è stato condannato con sentenza irrevocabile per mafia, omicidio, ricettazione e armi.

L’attività investigativa

Angelo Autiero, inoltre, era intestatario di un’impresa funebre costituita il 21 novembre 2016, la Articoli Funebri, situata a Gricignano.
Le informazioni date dalla donna ai carabinieri (che dovranno essere vagliate dai giudici) sono tra gli atti dell’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, che ha fatto scattare lo scorso novembre 37 misure cautelari. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi c’era proprio Ernesto Corvino, rappresentato dai legali Pasquale Diane e Alfonso Quarto, e ora a processo con l’accusa di associazione mafiosa. Non sono coinvolti in questa inchiesta e sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, gli Autiero e Gennaro Graziano.
Quanto riferito dalla donna di Gricignano rappresenta solo un’ipotesi investigativa che i carabinieri, coordinati dalla Dda, stanno approfondendo.
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