NAPOLI – Colpi d’arma da fuoco in via Luigi Santamaria: un commando ha sparato davanti ai giardinetti pubblici nella tarda serata di domenica. All’ingresso del Parco Camaldoli un gruppo di uomini ha fermato le motociclette ed esploso sei-sette colpi di pistola, dopo aver urlato in strada davanti alle palazzine, dove abitano i reduci del clan Esposito–Marsicano.
E’ scattato lo stato di massima allerta e la polizia ha blindato l’isolato, ma la batteria di fuoco si era già allontanata all’arrivo delle Volanti della questura.
Gli agenti hanno ascoltato gli abitanti, che hanno raccontato i dettagli del raid.
Gli investigatori sospettano sia una risposta alla ‘stesa’ nel bunker dei Carillo–Perfetto al rione Case Rosse venerdì sera. C’è un elemento, che emerge dalle indagini: entrambi gli assalti alla stessa ora. Pochi minuti dopo le 23. Quando c’è ancora gente in strada. Quasi una sfida. Una dimostrazione di forza. Gli inquirenti hanno interpretato il botta e risposta come un braccio di ferro tra le cosche, che si contendono Pianura.
Secondo aspetto: al rione Case Rosse e in via Luigi Santamaria hanno sparato davanti a piazze di spaccio. Potrebbe non essere una coincidenza. Come a dimostrare di avere la forza e le capacità militari di seminare il panico nella roccaforte avversaria. Così è stato. Anche domenica sera. Non solo. Pure il luogo è indicativo: il commando ha fatto fuoco davanti a un parco pubblico in via Luigi Santamaria, circondato da un caseggiato basso. Una sorta di bunker: dove è difficile entrare (ed uscire) senza essere notati. Ecco la prova muscolare delle batterie dei clan. Come dire: possiamo colpire a casa vostra, quando vogliamo.
Nessun ferito. L’obiettivo del commando era lanciare un messaggio. Ora servirà attendere 24-48 ore, per capire se le divergenze saranno appianate.
Gli inquirenti sospettano non esista via diplomatica e temono una escalation. La Procura ha acceso i riflettori sul quartiere e la questura ha intensificato i servizi di controllo. Perquisizioni nelle abitazioni dei pregiudicati.
Intanto proseguono le indagini sugli spari al rione Case Rosse, alle spalle del Cannavino, ritenuto il quartier generale dei Carillo. Qui un gruppo di fuoco aveva fatto fuoco su un’auto e una palazzina. Ma la vettura non è stata trovata. Gli agenti hanno individuato la macchina con i filmati delle telecamere e sono in corso accertamenti, per recuperarla.
Al momento non escludono nulla. Anche in quel caso sospettano una ‘stesa’, una intimidazione in piena regola. Probabile che nelle prossime ore cali il coprifuoco nelle zone a rischio faida. Sarebbe indicativo della tensione crescente nel quartiere Pianura.
L’intera area è diventata una polveriera. I Carillo-Perfetto hanno vinto la faida contro gli Esposito-Marsicano-Calone. Ma non è detta l’ultima parola.