Fondi alla Campania, De Luca batte Fitto al Consiglio di Stato

NAPOLI – Una giornata da ricordare per il presidente della Regione Vincenzo De Luca, che recupera dopo la figuraccia per l’attacco a don Maurizio Patriciello. In poche ore lo Sceriffo ha incassato l’avanzamento di una posizione (quarto posto, con 7 punti percentuali in più rispetto al 2023) nella classifica di gradimento dei governatori basata su rilevazioni Swg. E la quarta sezione del Consiglio di Stato, con sentenza 4321 pubblicata ieri, ha accertato l’obbligo del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”. Una vittoria contro il ministro Raffaele Fitto, protagonista dello scontro con il governatore su questa vicenda. Si tratta, sottolinea il Consiglio di Stato, “dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile del 3 agosto 2023, n. 25”. Il ricorso era stato proposto lo scorso gennaio dalla Regione, che lamentava il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome, e l’impossibilità di finanziare numerosi interventi strategici per il territorio campano. Il Tar Campania ha accolto il ricorso con sentenza confermata dal Consiglio di Stato (che qualche settimana fa aveva invece respinto l’istanza cautelare). In particolare, il Consiglio di Stato ha ritenuto che “l’obbligo del Ministero sussiste anche quando la legge dispone che vada concluso un accordo con carattere paritario e bilaterale, in quanto tale meccanismo presuppone una attiva e leale cooperazione tra lo Stato e la Regione, che deve comunque condurre alla definizione, da parte dello Stato, del procedimento di assegnazione delle risorse”. Il ministro competente avrà 45 giorni per concludere il procedimento e prendere posizione sulla sussistenza di tutte le condizioni richieste dalla legge per la stipula dell’accordo di coesione.

“Il Consiglio di Stato ha confermato pienamente le tesi della Campania, ha censurato i ritardi, e stabilisce l’inaccettabilità delle procedure messe in campo dal Governo. E ha considerato pretestuosa la sopravvenienza dell’articolo 10 del Decreto coesione: smantellata la norma che surrettiziamente introduceva la vicenda Bagnoli nel Fondo Fsc” dichiara De Luca, che parla di “straordinaria vittoria” della Regione. “Ci si augura – aggiunge De Luca – che a questo punto sia terminata la lunga e vergognosa catena di pretesti, di dilazioni, di ritardi strumentali, che ha penalizzato e penalizza le imprese, le famiglie, i Comuni della Campania. Ci si augura di poter cominciare a lavorare nell’interesse delle nostre comunità. È il risultato della battaglia di civiltà e di dignità nella quale si sono impegnati in questi mesi centinaia di sindaci, amministratori, semplici cittadini. È un motivo di grande speranza e di grande soddisfazione per quanti hanno creduto nella giustizia amministrativa del nostro Paese”.

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