Medioriente, allerta in Israele per il possibile attacco dell’Iran

Tel Aviv attende entro breve una mossa di Teheran. Biden sente i leader europei. Idf: "Colpiti edifici militari di Hezbollah in sud del Libano"

Il Medio Oriente è nuovamente teatro di alta tensione, con Israele che si prepara a un possibile attacco da parte dell’Iran. La preoccupazione di Tel Aviv si è intensificata dopo l’assassinio a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, un’azione che potrebbe spingere l’Iran a una rappresaglia imminente. Gli Stati Uniti, anticipando l’escalation, hanno rafforzato il loro sostegno a Israele, con il presidente Joe Biden che ha recentemente avuto colloqui con i leader di Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia per valutare la situazione. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è atteso a breve in Israele per colloqui ad alto livello.

Colpi di Ritorsione e Condanne Internazionali

La tensione non si limita alle sole parole. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno colpito edifici militari di Hezbollah nel sud del Libano, segnalando una preoccupante escalation militare. L’attacco, avvenuto nelle prime ore del mattino, ha preso di mira installazioni nelle aree di Kafr Kila, Ma’afin, e Mis al-Jabal, con l’esercito israeliano che ha pubblicato filmati degli attacchi sui social media.

Questa azione si inserisce in un contesto già fortemente critico, dopo che l’IDF ha colpito una scuola a Gaza, accusata di essere un quartier generale di Hamas. Il bombardamento ha causato almeno 80 vittime, un attacco definito “devastante” dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha nuovamente invocato un cessate il fuoco immediato.

Reazioni Internazionali e Diplomazia in Movimento

Il clima di tensione è ulteriormente alimentato dalle dichiarazioni dell’ex presidente americano Donald Trump, che in una recente intervista ha ribadito come, durante il suo mandato, l’Iran fosse in una posizione di debolezza economica tale da non poter minacciare Israele. Parallelamente, la diplomazia internazionale si muove per tentare di evitare un conflitto aperto. Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha esortato gli Stati Uniti a fare pressione su Israele per garantire un cessate il fuoco a Gaza, condannando l’assassinio di Haniyeh come un atto che ostacola la pace.

Nel frattempo, l’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione) ha dichiarato che un convoglio di aiuti è finalmente arrivato a Gaza City, ma le condizioni umanitarie nel nord della Striscia rimangono critiche.

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