Casal di Principe, svaligiata la casa di Antonio Cosentino LE FOTO

CASAL DI PRINCIPE – Ladri in azione: svaligiata l’abitazione di Antonio Cosentino, noto imprenditore locale e fratello di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia durante il governo Berlusconi (tra il 2008 e il 2010). I malviventi, nelle scorse ore, sono entrati nell’immobile, situato in una traversa di corso Umberto, attraverso una finestra, riuscendo a operare indisturbati poiché la casa era vuota al momento del furto. Antonio Cosentino, infatti, non risiede più in quell’edifico, dove solitamente vive invece la sua ex moglie.
I ladri hanno fatto razzia di oggetti preziosi, contante e, cosa ancora più allarmante, alcune armi. Il furto di queste ultime rappresenta un grave pericolo, poiché potrebbero finire sul mercato nero e essere utilizzate per compiere atti violenti.
Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri della stazione di Casal di Principe, diretta dal maresciallo Michele Conte. Gli investigatori non escludono che il raid possa essere collegato all’ondata di furti e rapine che ha colpito la zona nei mesi scorsi, azioni attribuite a una banda criminale guidata da un soggetto già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari e indirettamente legato al clan Bidognetti. Secondo le prime ricostruzioni, la gang sarebbe composta da giovanissimi del posto e da cittadini stranieri.
Antonio Cosentino, insieme al fratello Giovanni, ha recentemente intrapreso un nuovo percorso imprenditoriale nel settore vinicolo. I due gestiscono l’azienda Cantina Bonaparte, conosciuta per la produzione di vini locali. Tra i prodotti lanciati sul mercato spicca ‘Spinò’, una bevanda che ha riscosso un buon successo.
L’episodio del furto riporta Antonio Cosentino alla ribalta delle cronache locali, dopo che era già stato protagonista di vicende giudiziarie legate alla sua famiglia. Antonio, insieme ai fratelli Nicola e Giovanni, era infatti finito sotto processo per presunte attività illecite legate ad alcune società di famiglia, tra cui l’Aversana Petroli, attiva nel settore dei carburanti. In primo grado, Antonio era stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per concussione, con verdetti di colpevolezza emessi anche per i suoi fratelli. Tuttavia, la Corte d’Appello di Napoli aveva ribaltato quella decisione, emettendo una sentenza di assoluzione per tutti e tre, poi confermata anche dalla Corte di Cassazione.

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L’abitazione di Antonio Cosentino

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