Casoria: “È normale”, rispondono due minorenni trovati con coltelli. La lotta al possesso di armi continua a Napoli

Due minorenni, di 17 e 15 anni, sono stati denunciati dai Carabinieri di Casoria per porto abusivo di armi. I ragazzi, fermati a via Principe di Piemonte durante un servizio di controllo straordinario del territorio, sono stati trovati in possesso di due coltelli a serramanico. Alla domanda dei militari sul perché fossero in loro possesso, la risposta è stata disarmante: “Non c’è niente di male, è normale”.

L’episodio, che si è verificato nella notte, è solo l’ultimo di una lunga serie di casi che dimostrano la crescente diffusione di armi tra i giovani. I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, impegnati in una serrata lotta al fenomeno, hanno sequestrato da gennaio ad agosto ben 519 armi, tra cui 190 da fuoco, 248 da taglio e 81 improprie. Un dato in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando le armi sequestrate erano state 404.

“Il dato, aumentato, evidenzia un maggior numero di armi in circolazione ma anche un’attività preventiva più efficace da parte dei Carabinieri”, ha dichiarato il Comando Provinciale.

La campagna di sensibilizzazione dei Carabinieri, che vede la diffusione di un poster con la sagoma di un giovane che punta una pistola contro il proprio riflesso, punta a far comprendere ai giovani il peso di un gesto sconsiderato e il pericolo di un’arma in pugno.

“Nella violenza non ci sono vittime o carnefici, questa distinzione non regge”, si legge nel poster. “Chi impugna un coltello o una pistola deve sentire il peso schiacciante di un gesto sconsiderato, folle e impulsivo. Chi preme il grilletto o ferisce con un fendente inquina tante vite ma soprattutto la propria”.

L’iniziativa, che ha trovato l’appoggio della Procura della Repubblica di Napoli, del Tribunale per i minorenni, della Prefettura, della Curia napoletana, prevede anche la realizzazione di una brochure destinata alle scolaresche con consigli e indicazioni preziose per non finire preda del richiamo delle armi.

“Un modo per fiaccare le violenze che ogni giorno alimentano le cronache”, conclude il Comando Provinciale. “Questo è solo l’ultimo episodio che avvisa di dover continuare nella sensibilizzazione”.

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