“Saviano continua a essere osannato, ma ha copiato. Lo ha deciso la magistratura italiana in tre gradi di giudizio. È come se un carabiniere rubasse una mela. Lui perderebbe il posto di lavoro. Invece Saviano il suo posto nella società massmediatica non lo ha perso”. E poi “ora la magistratura ha detto che Saviano deve pagare di più, perché dal romanzo ha ricavato un film e altre cose belle”. Così Serafino Massoni, scrittore, critico letterario e docente, dal suo canale YouTube, ha continuato a commentare le varie tappe del processo civile per plagio nei confronti di Roberto Saviano e della Arnoldo Mondadori Editore della famiglia Berlusconi.
La Corte di Cassazione, infatti, ha definivamente accertato che Roberto Saviano ha copiato articoli di Cronache di Napoli e di Caserta nel romanzo Gomorra, edito dalla Mondadori. Attualmente il procedimento pende, per la terza volta, davanti alla Suprema Corte per la sola questione della determinazione del risarcimento dovuto da Mondadori e Saviano. Gli ermellini hanno già ribadito due volte che, a tale scopo, il giudice di merito dovrà tenere conto degli “utili illegittimamente percepiti in violazione del diritto”.
Nel corso degli anni Saviano e Mondadori hanno guadagnato milioni e milioni di euro dalla vendita del romanzo, tradotto in 60 lingue ed esportato in 160 paesi, dalla commercializzazione del film, dell’opera teatrale, della serie tv, dei diritti sui gadget con le frasi dei camorristi, dagli audiolibri e dalle varie comparsate televisive. Una grande fabbrica di soldi creata proprio sull’onda emozionale ingenerata nel pubblico dalla convinzione della assoluta novità delle rivelazioni sulla camorra contenute nel romanzo.
“Saviano dice che è poco quello che ha copiato – continua Massoni in un altro video -. Su un romanzo di 3-400 pagine si è dimenticato di virgolettare 3-4 articoli. È come se Berlusconi dicesse: io ho pagato molte tasse ma alcune non le ho pagate. Saviano ci sta dicendo che una parte del romanzo è farina del suo sacco ma una parte non lo è”.
“Saviano ha tratto ispirazione dagli articoli dei giornalisti di alcuni giornali locali e i giudici hanno deciso che dovrà risarcirli per il suo romanzo pubblicato con Mondadori – aggiunge l’avvocato Francesco Catania -. Ma come, Saviano, il paladino della legalità, pubblica con Mondadori? Proprio quella del lodo Mondadori e della famiglia Berlusconi?”.
Non sono certo i primi a esprimere perplessità sul personaggio Saviano. Già Vittorio Sgarbi, nel corso della trasmissione “Virus” su Rai 2, nel 2015, tirava fuori diversi altri casi di plagio, contestati al presunto scrittore dal giornale americano Daily Beast. Passi del romanzo “Zero Zero Zero” che riproducono in maniera abbastanza fedele testi già pubblicati. Eppure Saviano, difeso nella causa per plagio dagli avvocati della Mondadori, continua ad essere accreditato da alcune delle testate nazionali. Chissà perché…
Intanto, però, sui social network i video che smascherano il coautore di Gomorra vanno forte. I vecchi media fanno fatica ad adattarsi alle nuove potenzialità informative del web.