Cavalli di ritorno nel Casertano, in 43 sotto inchiesta

PARETE – Furti di auto e cavalli di ritorno: rappresentano il core business della presunta compagine criminale finita nel mirino della Procura di S. Maria Capua Vetere. Una gang che, sostiene l’accusa, ha operato nelle province di Caserta e Napoli dal marzo 2019. Il lavoro degli investigatori è riuscito a tracciarne i presunti partecipi e chi, pur non essendo intraneo all’organizzazione, avrebbe operato per suo conto. Risultato? Sono finite sotto inchiesta 43 persone. E a loro, nelle scorse ore, le forze dell’ordine hanno notificato la conclusione dell’indagine preliminare, condotta dal pm Maria Alessandra Pinto. Cosa significa? Che a breve il magistrato valuterà se e per chi chiedere l’eventuale rinvio a giudizio. Agli inquisiti sono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, furto, ricettazione, favoreggiamento, sostituzione di persona e riciclaggio. Capua, Trentola Ducenta, Parete, Grazzanise, San Prisco, San Nicola La Strada, Casapulla, S. Maria Capua Vetere e diverse località della provincia di Napoli i luoghi dove sono stati eseguiti i furti di vetture.
A far parte dell’ipotizzata organizzazione criminale, sostiene la Procura, sono Stefano Bono, 51enne, Claudio Bono, 29enne, e Davide Nsir, 28enne, di Mondragone, Gaetano Cangemi, 35enne di Palermo, Tammaro Capone, 46enne di Grumo Nevano, Silvana Cerbone, 50enne, Vincenzo Aprea, 39enne, Diego Chiaro, 44enne, Alessandro Piccirillo, 27enne, Nunzio Piccirillo, 57enne, Vincenzo Savastano, 46enne, Antonio Laurato, 33enne, e Maria Esposito, 53enne, tutti di Napoli, Ciro Salemme, 40enne, Antonio Suppa, 43enne, e Vincenzo Capasso, 45enne di Qualiano, Giuseppe Somma, 61enne di Pomigliano d’Arco, e Salvatore Malapelle, 45enne di Castello di Cisterna, Gianluca Corvino, 33enne di Villa Literno, Silvestro Di Sarno, 49enne, e Vincenzo Micillo, 45enne di Parete, Vito Riccobono, 41enne di Palermo, Valter Trocciola, 52enne di San Gregorio Matese, Alfonso Damiano, 63enne, Paolo Damiano, 35enne, Elisabetta Giuseppina Morescanti, 28enne, Luca Improta, 29enne, Vincenzo De Rosa, 39enne, Carmine Luongo, 33enne, Giulio Luongo, 37enne, Salvatore Luongo, 40enne, Michele Varriale, 42enne, Antonio Varuni, 51enne, e Mario Zaccone, 33enne, tutti di Castel Volturno, Silvio De Luca, 46enne, Cristian Santillo, 30enne, e Vincenzo De Luca, 31enne di Pozzuoli.
Ognuno, nel team, ritiene la Procura, aveva mansioni ben definite. C’è chi si occupava di effettuare materialmente, i furti e poi procedere con i cavalli di ritorno (contattare le vittime dicendo loro che avrebbero potuto riavere la vettura in cambio di soldi), altri si occupavano di smontare le macchine per ricavarne i pezzi e venderli al dettaglio sul mercato nero, altri ancora erano addetti alla ricettazione, alla custodia delle auto rubate o al loro trasporto.
Non sono considerati intranei all’associazione gli indagati Luca Iannilli, 25enne, Anna Luongo, 73enne, Roberto Morescanti, 47enne, Valeria Pierro, 55enne, e Susan Day, 69enne, tutti di Castelvolturno, Francesco Taurino, 24enne (genero del più noto Vincenzo Caterino, alias Baffone, processato e assolto dal reato di camorra – estraneo all’inchiesta sui furti d’auto) e Silvio De Luca, 46enne di Pozzuoli, accusati a vario titolo di favoreggiamento, ricettazione, estorsione, riciclaggio e sostituzione di persona.
Nel collegio difensivo, tra gli avvocati impegnati, Ferdinando Letizia, Antonio Miraglia, Luigi Marrandino, Nello Sgambato e Fabio Russo.
Logicamente i 43 indagati sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. E se dovessero affrontare un processo potranno dimostrare l’estraneità ai fatti contestati nel corso dell’iter giudiziario.

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