Ucciso a Mondragone. Magrino, il ‘codice rosso’ e la sinistra venerazione per Zagaria

1332
Luigi Magrino su facebook

MONDRAGONE – Non sono uno specchio perfetto dell’anima, né fotografano in maniera fedele la vita reale che conduciamo, ma spesso i social raccontano comunque molto di noi: delle nostre passioni, dei nostri miti, delle nostre scelte, talvolta anche delle nostre ombre. Dando uno sguardo ai vari profili social di Luigi Magrino, la vittima dell’omicidio avvenuto alla stazione di servizio di Mondragone, emergono dettagli inquietanti che, sebbene non definiscano una persona nella sua totalità, lasciano spazio a più di una riflessione.

Su uno dei profili che portano nome e cognome della vittima (ne ha diversi), campeggia infatti come immagine principale la foto di Michele Zagaria, il boss dei Casalesi condannato all’ergastolo. Un’immagine simbolica che lascia trasparire un sinistro legame, quantomeno iconografico, con il mondo criminale. E non è tutto. Scorrendo ancora tra i contenuti, si trovano ulteriori riferimenti che esaltano figure criminali rese celebri dalla cinematografia, rafforzando così un’immagine dai tratti controversi e sfumati.

Ma il quadro complessivo di Luigi Magrino si arricchisce anche di vicende giudiziarie concrete. Dalla ricostruzione della sua storia personale emergono infatti coinvolgimenti in inchieste su presunte truffe. Non solo: più di recente, a suo carico era stata applicata anche una misura restrittiva, il braccialetto elettronico, in seguito a un episodio classificato come ‘codice rosso’, ovvero in ambito di violenza domestica, a danno di una donna.

Fino a qualche tempo fa, Magrino viveva nella località di Scacciagalline, a Formia. Pur non risiedendovi più stabilmente, aveva continuato a mantenere contatti e attività nella zona, soprattutto nel settore del noleggio di autovetture. Un business che però aveva il suo fulcro operativo proprio a Mondragone, dove di recente si era trasferito stabilmente e dove aveva deciso di rilanciare le sue attività.
Un percorso di vita, quello di Magrino, segnato da ombre e zone grigie che, alla luce dei fatti recenti, assumono oggi un peso diverso. La sua morte violenta, maturata nell’ambito di una lite su questioni economiche con l’imprenditore Giancarlo Pagliaro, si intreccia ora con una biografia complessa e difficile da decifrare fino in fondo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome