NAPOLI – Il clan Mazzarella si è esteso nel centro storico negli ultimi mesi. E ora arriva l’affondo della magistratura. Cortei armati, fiumi di droga e cosca tentacolare, arrivata a monopolizzare i ‘business’ da Poggioreale a San Giovanni a Teduccio. Venticinque misure cautelari, tra cui 18 in carcere, due agli arresti domiciliari e cinque divieti di dimora. Il blitz della squadra mobile è scattato all’alba di ieri. Dagli uffici della questura fanno sapere che le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’associazione finalizzata al
traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di stupefacenti, ricettazione, detenzione e porto di armi. Secondo gli inquirenti, il clan Mazzarella si configura come un “mostro a tre teste” con importanti ramificazioni territoriali. C’è il gruppo operante nella zona del Connolo, facente capo alle famiglie Barattolo e Galiero. Quello attivo nell’enclave di Forcella, con a capo la famiglia Buonerba, nota anche come i “Capelloni”. Il gruppo di Poggioreale, storica roccaforte, guidato dalla famiglia Nunziata, i cosiddetti “Castagnari”. L’indagine ha documentato come i vertici
del clan siano riusciti a gestire tutte le attività illecite, anche a seguito di arresti eccellenti.
Il blitz della polizia si è concentrato in particolare su Forcella, un’area sotto il controllo dei Mazzarella. Il procuratore Nicola Gratteri ha definito l’organizzazione capace di avere il “dominio di un intero territorio della città”, sottolineando che quella porzione del territorio ora è stata “liberata”. L’aggiunto Sergio Amaro ha specificato che sono state “tagliate le nuove teste” al vertice del clan. “Michele Mazzarella era considerato il reggente e siamo riusciti a individuare chi l’ha sostituito, oltre ai reggenti delle principali aree cittadine controllate
dai Mazzarella, dal centro storico, al rione Luzzatti a Poggioreale”.
Disposto il carcere per Luciano Barattolo; Eduardo e Pasquale Buonerba; Salvatore Di Caprio; Cristian Nunziata; Gaetano Galiero; Rosario
Ciro Mazio; Pietro Uliano; Ferdinando Spirito; Michele Mazzarella; Giuseppe Esposito; Vincenzo Terracciano; Raffaele Anastasio; Mauro
Cirullo; Vincenzo Scando; Salvatore Carnevale; Angelo Della Torre e Antonio Scando. Domiciliari invece per Ciro Iorio e Salvatore Rea.
Divieto di dimora, infine, per Omar Guediche; Emanuele Giovanniello; Danilo Chiumeo; Vincenzo Carnevale e Marco Sicuro.