
NAPOLI – Due arresti, otto feriti. E’ il bilancio di una giornata tremenda nel cuore di Napoli. Da una parte le forze dell’ordine, dall’altra i disoccupati. Ore di alta tensione, culminate con scontri, feriti e proteste in pieno centro. Il tutto nel Click day che avrebbe dovuto sancire l’accesso ai tirocini per i disoccupati, ma che si è trasformato in un caso politico e sociale. Il blocco della piattaforma online, che avrebbe dovuto accogliere le candidature dei disoccupati formati attraverso i progetti Gol e Garanzia Giovani, ha innescato una durissima reazione. Alle 9.02, appena due minuti dopo l’apertura del link previsto per le ore 9.00, la piattaforma risultava già inutilizzabile. Secondo quanto denunciato dai movimenti “Disoccupati 7 novembre” e “Cantiere 167 Scampia”, nessuno sarebbe riuscito ad accedere. La rabbia è esplosa davanti alla Prefettura di Napoli, dove si erano radunati fin dalle prime luci dell’alba centinaia di disoccupa- ti, decisi a vigilare sulla regolarità della procedura. Da lì è partito un corteo spontaneo che ha attraversato il centro cittadino: circa 700 persone, secondo le stime degli
organizzatori, hanno marciato per chiedere trasparenza e legalità.
La tensione è esplosa all’altezza dell’ingresso del porto, dove si sono verificati scontri con le forze dell’ordine. La manifestazione si è poi spostata davanti alla sede della Questura in via Medina, mentre in Consiglio Comunale – temporaneamente sospeso – è stato approvato un documento per chiedere al Prefetto, al Ministero e al sindaco di sospendere la procedura del click day. Durissimo il comunicato del Movimento Disoccupati 7 novembre: “Dopo dieci anni di lotte e sacrifici, ci ritroviamo davanti a una piattaforma bloccata e a un sistema che ci esclude ancora. Non ci fermiamo, vogliamo un tavolo interistituzionale immediato”.
Di tutt’altro tenore la nota del SIULP, il sindacato di polizia. Il segretario generale Felice Romano ha denunciato “un’aggressione immotivata
ai danni dei poliziotti impegna- ti nei servizi di ordine pubblico, con transenne lanciate, cassonetti rovesciati, tavolini distrutti e col- leghi finiti al pronto soccorso”. Romano parla di “bollettino di guerra quotidiano” e di un’escalation che “non può più essere tollerata”. Di tutt’altro avviso i manifestanti che parlano di aggressione subita. Dura la posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Quanto accaduto a Napoli oggi è grave e inaccettabile: non ci possono essere giustificazioni per chi con il pretesto della asserita difesa di diritti ricorre alla violenza gratuita”.
“Tutte le istituzioni sono sempre pronte e disponibili a sentire le ragioni di chiunque ma sia chiaro che non sarà mai tollerata la violenza”, ha aggiunto il prefetto Michele Di Bari. “Solidarietà agli agenti feriti, la difesa dei diritti non deve mai degenerare in violenza. Sul progetto per i disoccupati, serve proseguire lungo un sereno percorso di collaborazione istituzionale”, le parole del sindaco Gaetano Manfredi. La questione
dei disoccupati, però, va affrontata e risolta.