Torre del Greco, bomba davanti al lido Lavela. I titolari: “Non capiamo il perché”

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Lido Lavela

TORRE DEL GRECO – Una notte di paura scuote la movida estiva della periferia vesuviana. Attimi di terrore e danni materiali al noto locale, che però resiste con determinazione. Erano da poco passate le tre del mattino quando un boato improvviso ha squarciato il silenzio di via Litoranea, cuore pulsante della movida estiva della periferia cittadina. Un’esplosione violenta e inaspettata ha gettato nel panico gli ultimi presenti, infrangendo la quiete notturna e risvegliando vecchi timori che la zona sperava di aver lasciato alle spalle. Nel mirino è finito il Lavela Beach Club, noto locale frequentato da giovani e famiglie durante la bella stagione. Secondo i primi rilievi effettuati dagli investigatori, l’esplosione sarebbe stata causata da un ordigno artigianale, probabilmente una bomba carta, lanciata da una persona che sarebbe sopraggiunta in sella a uno scooter.

Il boato ha provocato gravi danni alla tettoia e all’insegna del locale, piegate e squarciate dalla forza dell’onda d’urto, ma fortunatamente senza coinvolgere persone. Il titolare, visibilmente sotto shock ma collaborativo, è stato già ascoltato dagli investigatori del commissariato di polizia di Torre del Greco, guidato dal primo dirigente Stefano Losco, che coordina le indagini. “Non riusciamo a comprendere le ragioni di un gesto tanto grave quanto incomprensibile”, si legge in un lungo post pubblicato poco dopo l’accaduto sui canali social ufficiali del Lavela Beach Club. Le parole dei gestori tradiscono lo sconcerto, ma anche la volontà di non arrendersi davanti a questo atto violento: “Questo lo cale è frutto di anni di sacrifici, passione e lavoro onesto”.

Nel comunicato i titolari chiariscono con fermezza: “Siamo completamente estranei a qualsiasi forma di estorsione, minaccia o coinvolgimento in attività illecite”. La piena collaborazione con le forze dell’ordine si è concretizzata nella consegna immediata di tutti i filmati di videosorveglianza pubblici e privati raccolti nella zona, fondamentali per ricostruire i movimenti notturni e identificare l’autore o gli autori del gesto. Le piste investigative aperte sono diverse e nessuna viene esclusa: si indaga su un possibile messaggio intimidatorio legato a
dinamiche estorsive, un regolamento di conti personale o, meno probabilmente, una bravata finita male. Il post si chiude con un segnale di forza e gratitudine: “Il Lavela Beach Club è regolarmente aperto e pronto ad accogliere i propri clienti in totale sicurezza. Ringraziamo quanti ci stanno esprimendo solidarietà e vicinanza in questo momento difficile”.

L’episodio ha riacceso antiche paure nel- la zona vesuviana, che negli ultimi anni aveva vissuto una relativa tregua rispetto ai fenomeni di racket. Ora, il boato che ha ferito la notte estiva di via Litoranea riporta a galla vecchi fantasmi, mentre la comunità e gli inquirenti restano
in allerta per non lasciar spegnere la speranza di sicurezza e serenità.

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