Mimmo Bucci, 82 anni e una seconda laurea nel cuore: “Studiare è il mio sogno da ragazzo”

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TARANTO – A ottantadue anni compiuti, Mimmo Bucci, padre di tre figli, ha tagliato un nuovo traguardo accademico: si è laureato per la seconda volta, questa volta in Archeologia, discutendo una tesi in Paleografia latina dal titolo “Taranto e le fonti epigrafiche”. Un elaborato che ha saputo conquistare la commissione, frutto di studio appassionato, ricerca meticolosa e soprattutto di un amore mai sopito per la cultura. Mimmo non è nuovo al mondo accademico. La sua prima laurea, conseguita in Scienze dei beni culturali, è stato il primo passo di un cammino che ha scelto di intraprendere con forza e convinzione proprio nel momento in cui la vita gli restituiva del tempo: quello della pensione. E’ lì che ha preso in mano i libri, le penne, gli appunti, ed è tornato studente. Non per un titolo, ma per passione. Perché, come racconta lui stesso con emozione: “E’ un percorso iniziato tanti anni fa. Da ragazzo avevo questo sogno: acculturarmi. Con il pensionamento ho finalmente avuto la possibilità di riprendere gli studi e ci sono riuscito. E’ un traguardo che mi riempie l’anima”. La sua storia è un inno alla volontà, alla costanza, alla sete di sapere che non conosce età. Un esempio luminoso per le giovani generazioni, spesso smarrite in un’epoca veloce, dove il valore della cultura rischia di passare in secondo piano. Mimmo, invece, ha scelto la via della conoscenza come forma di libertà, come nutrimento per lo spirito. Dietro ogni esame superato, ogni pagina letta, ogni notte di studio, c’è l’immagine di un uomo gentile, determinato, appassionato. Un galantuomo d’altri tempi, con il cuore proiettato al futuro. La sua dedizione è un messaggio potente: non è mai troppo tardi per inseguire un sogno. Anzi, è proprio quando la vita sembra rallentare che possiamo decidere di accelerare verso ciò che ci rende davvero felici. Mimmo Bucci non è soltanto un neolaureato, secondo titolo accademico. E’ un esempio. E’ un patrimonio umano, un modello di impegno. E’ un faro per chi crede che lo studio sia solo un obbligo giovanile. Con il suo sorriso discreto e la sua eleganza d’animo, oggi Mimmo rappresenta una promessa mantenuta, quella fatta a se stesso tanti anni fa. E con questa nuova laurea, consegna a figli, nipoti e a tutti noi una grande lezione: la cultura è un dono, e chi la coltiva diventa dono per il futuro. Tra i tanti messaggi di stima e affetto che stanno arrivando a Mimmo Bucci per il suo secondo traguardo accademico, spiccano le parole di Pasquale Parisi, da sempre attento osservatore del valore culturale e umano delle storie più autentiche. “Voglio esprimere le mie più sentite congratulazioni a Mimmo Bucci – ha dichiarato Parisi – per questo straordinario risultato. Laurearsi a 82 anni è già un’impresa che merita rispetto, ma farlo con la passione, la tenacia e l’umiltà che lo contraddistinguono, rende questo traguardo ancora più speciale. Mimmo è un esempio di forza interiore, di amore per la cultura, di dedizione vera. Un uomo che non ha mai smesso di credere nei sogni e che dimostra a tutti noi che la conoscenza non ha età”. Parisi sottolinea come storie come quella di Mimmo Bucci siano “linfa vitale per le nostre comunità, perché ci ricordano che la crescita personale non è mai legata all’anagrafe, ma al cuore e alla volontà. E’ un orgoglio per tutti noi”. Un plauso, quello di Parisi, che rafforza ulteriormente il valore simbolico del percorso di Bucci: quello di un uomo che ha fatto della cultura una missione di vita, regalandoci oggi una testimonianza preziosa e necessaria.

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