Seul (Corea del Sud), 23 mag. (LaPresse/AFP) – I giornalisti internazionali invitati da Pyongyang stanno viaggiando per raggiungere il sito di Punggye-ri in Corea del Nord, dove il regime ha annunciato distruggerà le strutture usate per i sei test nucleari che il luogo ha ospitato. Un appuntamento sulla ‘lunga strada’ che porta (o, visti i recenti sviluppi, potrebbe portare) allo storico vertice tra il presidente statunitense, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-un.
Il summit è previsto per il 12 giugno a Singapore, ma l’americano ieri ha messo in dubbio che si effettuerà.
In un annuncio a sorpresa, Pyongyang questo mese aveva comunicato di intendere distruggere “completamente” il sito di Punggye-ri nel nordest, decisione elogiata da Washington e da Seul. Lì si erano svolti tutti i sei test nucleari nordcoreani, tra cui l’ultimo e più potente del settembre dello scorso anno, in cui il regime disse di aver usato una bomba H. La demolizione è prevista tra giovedì e venerdì, sulla base delle condizioni meteo. Un gruppo di giornalisti di Cina, Usa, Regno Unito, Russia e Corea del Sud è stato invitato ad assistere alla demollizione. Partito dalla città nordcoreana di Wonsan mercoledì nella mattina italiana, viaggerà per 20 ore su treni, pullman e infine a piedi per raggiungere il luogo. Il permesso ai giornalisti sudcoreani arrivato all’ultimo minuto da Pyongyang, oggi stesso. Tra i principali media esclusi c’è Agence France-Presse.
La Corea del Nord ha descritto lo smantellamento del sito come un gesto di buona volontà in vista del summit del 12 giugno, ma ombre si sono sollevate da entrambe le parti a mettere in dubbio il vertice.
La scorsa settimana Pyongyang aveva minacciato di fare un passo indietro, se Washington avesse fatto pressione per il disarmo nucleare unilaterale.
Poi è stato Trump a dire che l’incontro potrebbe saltare, incontrando ieri l’omologo sudcoreano, Moon Jae-in. “Ci sono alcune condizioni che devono accadere. Penso che le otterremo, se non sarà così, non ci sarà l’incontro”, ha detto, senza specificare. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha dichiarato che ora “la decisione dipende da Kim”, mentre Trump ha dichiarato: “Su Singapore vedremo”, “comunque sia lo sapremo la prossima settimana”.
Vari funzionari americani sostengono che Trump abbia investito troppo in questa mossa diplomatica e quindi non farà saltare il vertice, ma sono anche evidenti alcune divergenze che faticano a ‘smussarsi’. Gli Usa hanno chiarito di volere “denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile” dalla Corea del Nord. Che da parte sua ha promesso non cederà mai sulla propria politica di deterrenza nucleare, fino a quando percepirà una minaccia americana. Gli esperti osserveranno con estrema attenzione la cerimonia di smantellamento, per cogliere leintenzioni di Pyongyang. Per alcuni, si tratta della demolizione di un sito già inutile, che può essere ricreato se ritenuto necessario. Per altri, l’assenza di precondizioni o di qualcosa in cambio mostra la sincerità di Kim.