Governo, toto-ministri: si complica il lavoro di Conte

In salita la lista da presentare a Mattarella

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 25-05-2018 Roma Politica Giuseppe Conte entra alla Camera dei Deputati Nella foto Giuseppe Conte Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 25-05-2018 Roma (Italy) Politic Giuseppe Conte arrives at Chamber of Deputies In the pic Giuseppe Conte

ROMA (Mariano Paolozzi) – Il gioco del toto-ministri, poi, così tanto un gioco non è. Equilibri tra forze, mediazioni col Quirinale, correnti interne: un mix esplosivo che sta provocando non pochi problemi al premier incaricato Giuseppe Conte per completare la lista dei nomi da sottoporre a Sergio Mattarella. Su tutti, il nome di Paolo Savona, l’economista d’area leghista sgradito al Colle e sui cui rischia di inclinarsi l’accordo Lega-5Stelle. Ma le problematiche sono tante e su tanti ministeri. Ballano anche gli Esteri, la difesa e gli interni. L’incontro tra Di Maio, Salvini e Conte sarà cruciale per la nascita del nuovo governo.

La distribuzione dei poteri tra Lega e Movimento 5 Stelle

L’esito della trattativa non è scontato. Il nome di Savona e i dubbi del Quirinale hanno aperto una questione politica tra le due forze: Matteo Salvini non ci sta all’ennesimo passo indietro. Prima con i presidenti di Camera e Senato, poi con la scelta del premier ed ora con la bocciatura di un uomo vicino alla Lega al ministero centrale dell’Economia. Uno sgarbo politico insopportabile il segretario del Carroccio. L’europarlamentare vuole che Luigi Di Maio ‘protegga’ il nome di Savona, altrimenti è a rischio la tenuta dell’accordo per il Governo. Ma nella composizione della lista dei ministri, pesano le guerre interne al Movimento. Ieri il deputato pentastellato Carlo Sibilia aveva difeso il nome di Savona. Di tutt’altro avviso Andrea Colletti. C’è una disputa in casa 5Stelle che complica il lavoro di Conte.

I papabili ministri

Non tutti i ministeri sono stati già assegnati. Tra i mille grattacapi dei leader, le Telecomunicazioni. Oltre ad essere un ministero importante, è guardato con molta attenzione da Silvio Berlusconi. Ma tant’è. La Sanità è ancora in bilico, mentre agli esteri, così come all’Economia, si va verso un tecnico d’area pentastellata. Ma manca il nome: è un testa a testa tra Giampiero Massolo e Enzo Moavero Milanesi. Alla Difesa dovrebbe andare Emanuela Trenta, mentre la Lega potrebbe indicare Giulia Bongiorno ai Rapporti con il Parlamento. Un altro nome a creare problemi a Luigi Di Maio, invece, è quello del suo braccio destro Vincenzo Spadafora: favorito per l’Istruzione, ma non ben accolto dal  resto del Movimento. Sempre più sicuro, invece,  Giorgetti al sottosegretario alla presidenza del Consiglio. In ogni caso, fare previsioni è difficile: tutto dipenderà dall’affaire Savona e dalla tenuta degli accordi tra Lega e 5Stelle. Ma una cosa è certa: la politica è l’arte del possibile e spesso, chi entra Papa, esce Cardinale.

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