Dossena rivela: “Mancini voleva fortemente la Nazionale, è l’uomo giusto”

L'ex compagno di squadra di Roberto Mancini alla Sampdoria commenta l'arrivo dell'ex attaccante doriano alla guida della Nazionale.

Beppe Dossena (Foto LaPresse - Mourad Balti Touati)

Milano (LaPresse) – “Mancini è l’unico che si è dimostrato disponibile da subito, voleva fortemente la Nazionale ed ha rinunciato a cose importanti. Ci crede, ha esperienza e capacità. Credo sia la persona giusta“. Così Beppe Dossena, ex compagno di squadra di Roberto Mancini alla Sampdoria, commenta l’arrivo dell’ex attaccante doriano alla guida della Nazionale. “L’esclusione dal Mondiale spero ci faccia prendere coscienza e andare nella giusta direzione, è un’onta che ci leveremo con fatica“, ha aggiunto ospite ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio1.

Sulle prospettive della Nazionale, Dossena ha dichiarato: “Per qualità e capacità, in prospettiva credo Pellegrini possa essere un punto di riferimento. Per certi aspetti, però, come nella velocità e nei cambi di direzione siamo molto ma molto indietro rispetto ad altri paesi. Il movimento c’è, mancano le persone giuste per guidarle“. “Balotelli negli ultimi anni ha sprecato tanto, poteva diventare un punto di riferimento, spero il calcio possa tornare un aspetto fondamentale della sua vita. Poteva essere una stella luminosa, perchè ha qualità enormi“, ha concluso Dossena.

Stasera nuovo appuntamento per la Nazionale

“Oggi troviamo una squadra forse con un po’ più esperienza ma che sta ricostruendo come noi. Può essere una buona partita per quello che sarà per il futuro, ma anche quella con la Francia è stata molto indicativa”. Lo ha detto il ct della Nazionale italiana Roberto Mancini in conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole di Torino con l’Olanda annunciando anche la formazione titolare, che sarà composta da Perin in porta, Caldara e Romagnoli coppia centrale con Zappacosta e Criscito sugli esterni. Centrocampo a tre composto da Jorginho, Cristante e Bonaventura, tridente offensivo con Belotti, Verdi e Insigne. “Jorginho è abituato a giocare a tre, sarà sicuramente un 4-3-3 – ha aggiunto il ct azzurro – Verdi credo che di base possa giocare dietro alle punte, credo che quello sia il suo ruolo più naturale“.

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