Iraq: sette persone uccise da un’esplosione accanto ad una moschea

Il capo delle operazioni di sicurezza: "Un deposito di armi è esploso. Le forze di sicurezza hanno aperto un'inchiesta per determinare la causa"

LP / AFP PHOTO / Ahmad GHARABLI

BAGHDAD (IRAQ) (LaPresse/AFP) – Almeno 7 persone sono state uccise dall’esplosione di un deposito di armi nel distretto di Sadr City, nella capitale irachena. Lo hanno riferito fonti delle forze dell’ordine irachene e fonti mediche.

“Un deposito di armi è esploso. Le forze di sicurezza hanno aperto un’inchiesta per determinare la causa”

Ciò, è quanto ha detto il capo delle operazioni di sicurezza di Baghdad in una dichiarazione. Sette persone sono state uccise e 22 ferite dalla deflagrazione, quanto ha confermato un’altra fonte della polizia. Armi pesanti, incluse granate e proiettili a propulsione a razzo, appartenenti a un gruppo armato, erano conservati in una casa, non lontana da una moschea sciita nella zona a nord-est di Baghdad. Testimoni hanno riferito di danni importanti alle case e altri edifici nel distretto di Sadr City, che è una roccaforte del religioso sciita populista Moqtada Sadr.

Un tribunale iracheno ha condannato a morte un jihadista belga accusato di essere un membro dell’Isis.

L’uomo, 30enne, era comparso in un video nel quale minacciava il Belgio e la Francia. Tarik Jadaoun, nato nel 1988, è entrato a far parte dell’Isis nel 2014 sotto il nome di Abu Hamza al-Belgiki. Il 10 maggio, durante la prima udienza presso il tribunale penale di Baghdad, si era dichiarato non colpevole e aveva detto di essere stato ingannato.

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