Di Attilio Celeghini
MILANO (LaPresse) – Una domenica bestiale. Semplicemente perfetta. E’ quella vissuta dalla Ferrari nella trasferta canadese. Dalla quale rientra con il successo, pesantissimo, di Sebastian Vettel. Il terzo stagionale dopo quelli in Australia e Bahrain. Un risultato che non fa solo felice la classifica, con il tedesco – alla 50/a gioia in carriera – che si riprende la vetta del Mondiale. Ma che offre potenti rassicurazioni sul proseguo della stagione. Una performance solidissima, una macchina affidabile, una strategia impeccabile. Risultato, dominio assoluto con pole e leadership dall’inizio al traguardo. Una delle vittorie più nette del Vettel in rosso, per qualcuno. Una dedica speciale al mito Gilles Villeneuve, pupillo di Enzo Ferrari.
Tutto così bello da sembrare una passeggiata
Se tutto fila liscio, non ce n’è per nessuno. Questa la cartolina che giunge da Montreal, uno spietato avvertimento alla Mercedes e a Lewis Hamilton. Inglese che in Canada era salito sul gradino più alto del podio sei volte. La prima in un 2007 che ieri è apparso preistoria. L’inglese, campione in carica, quinto al traguardo, suo peggior risultato stagionale, ieri non è mai riuscito a lasciare il segno, apparendo nervoso, impreciso e a tratti pure superficiale. E il suo compagno Valtteri Bottas non ha certo il morso della tigre. Peraltro, particolare denso di significati, la Rossa a Montreal non vinceva 2004, con l’indimenticato Michael Schumacher. Insomma, una Rossa in formato Mondiale. Sognare è ovviamente lecito, cullarsi eccessivamente sugli allori uno sbaglio imperdonabile. Siamo solo al settimo round della stagione, ma il bilancio non può che essere positivo. E il ritorno delle Mercedes è il titolo del film che lo squadrone anglotedesco promette di proiettare già sugli schermi del Gp di Francia.
Perché il valore delle Frecce d’Argento non è quello visto a Montreal e si attende con trepidazione la nuova power unit. Guai ad illudersi che qualcosa si sia spezzato nelle ‘magie’ che i campioni in carica sanno cavare dal cilindro. Ma dire che questa Ferrari, se dimostrerà continuità e lucidità anche nei momenti difficili – e confermerà di digerire anche le piste tradizionalmente più difficili come sta accadendo in questo 2018 – ha tutte le carte in regola per riportare l’agognato titolo a Maranello, si può.