ROMA – Le acque del Tevere come linea di confine tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore. Tutto nel giro di poche ore. Il dolore per un cadavere scoperto in quelle acque spesso scelte da chi decide di farla finita. La gioia perché un uomo, un angelo come è stato definito, ha impedito che una donna potesse farla finita.
Prima il ritrovamento del cadavere, poi il miracoloso salvataggio
Il cadavere è quello di un uomo tra i 50 e i 60 anni per il quale i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno solo dovuto appurarne la morte. Forse un senza fissa dimora, gli investigatori in queste ore stanno lavorando alla non semplice identificazione del cadavere. Confrontando lo stesso con eventuali denunce di persone scomparse negli ultimi giorni. Il secondo episodio, invece, ha dell’incredibile. Perché una donna ha provato a togliersi la vita lanciandosi senza speranza nelle acque del Tevere. Eppure c’è chi ha fatto sì che quel momento non fosse l’ultimo, dando forse una speranza per un futuro diverso.
Le urla, la donna in acqua. L’intervento
È stato un rumeno di 45 anni che lavora negli stand dell’evento ‘La festa del cinema’ ad accorgersi di quanto era accaduto. E non ha esitato a tuffarsi dall’Isola Tiberina per afferrare prima che fosse troppo tardi la 46enne che si era lanciata da ponte Cestio. Alla scena hanno assistito centinaia di persone che in quel momento si trovavano sui ponti e sulle banchine del Tevere. Le urla di alcuni presenti hanno attirato l’attenzione dell’uomo che si è dunque spogliato dell’attrezzatura che aveva addosso e si è lanciato raggiungendo la donna. Sono stati insieme pochi minuti fino all’arrivo dei sommozzatori dei vigili del fuoco che li hanno recuperati portandoli al caldo. Successivamente la donna, rimasta in acqua diversi minuti, è stata accompagnata all’ospedale Fatebenefratelli per accertamenti. L’uomo, invece, ricevuti i complimenti dei pompieri, è poi tornato a lavorare.