ROMA – Sono le prime due condanne definitive prodotte dall’inchiesta sul ‘Mondo di mezzo’. Ad incassarle sono stati Daniele Ozzimo, ex assessore Pd alla casa della giunta guidata da Ignazio Marino, e Massimo Caprari, già consigliere comunale democrat. La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi presenti dai due imputati confermano la sentenza d’Appello. Due anni e due mesi per Ozzimo, due anni e quattro mesi per Caprari.
L’accusa
Ozzimo per gli ‘Ermellini’ è colpevole di corruzione. Nel verdetto di secondo grado, ratificato da giudici romani, l’ex assessore si sarebbe appoggiato a Salvatore Buzzi per trarne vantaggi elettorali. E in cambio dell’aiuto ricevuto dal mago delle coop Ozzimo lo favoriva negli appalti che sarebbe stato in grado di pilotare nel sistema di eterna emergenza capitolina.
Per le prestazioni svolte, l’allora componente dell’esecutivo Marino aveva ottenuto da Buzzi, nel 2013, un contributo elettorale da 20mila euro. L’imprenditore, secondo i giudici di secondo grado, assunse anche un’amica dell’imputato in una delle sue società.
L’altro filone giudiziario
Attendono ancora il verdetto di secondo grado, invece, i protagonisti dell’inchiesta. Chi avrebbe creato e governato il ‘Mondo di mezzo’. Il procuratore generale, a fine marzo, ha chiesto alla Corte d’Appello di Roma di condannare Massimo Carminati, ex Nar, a 26 anni di reclusione. Venticinque anni e 9 mesi, invece, la pena invocata per Salvatore Buzzi. Con i due rischiano la condanna altri 41 imputati. La sentenza dovrebbe essere emessa entro il prossimo autunno.