ROMA – Il regista Fausto Brizzi non verrà incriminato dalla Procura della Repubblica di Roma. I magistrati romani hanno chiesto l’archiviazione nell’ambito dell’inchiesta che vedeva Brizzi indagato per violenza sessuale.
I pm: “Il fatto non sussiste”
A puntare il dito contro il regista erano state tre donne. Queste avevano raccontato che Brizzi le avrebbe invitate nel suo loft per un provino e poi le avrebbe obbligate a subire rapporti sessuali. A seguito delle indagini dirette dalla Procura però non sarebbero stati riscontrati elementi a sostegno delle accuse delle tre donne. A questo punto il per i pm “il fatto non sussiste”, da qui la richiesta di archiviazione dell’inchiesta. Adesso toccherà al gip del Tribunale di Roma decidere se accogliere la richiesta della Procura oppure disporre che vengano eseguite ulteriori indagini.
Le accuse
L’indagine era stata avviata nello scorso mese di aprile. I fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2014, nel 2015 e nel 2017. Le indagini hanno riguardato anche i primi due casi segnalati, sebbene le denunce sarebbero state presentate oltre i termini di legge. Tutti gli accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine su direzione della Procura di Roma non avrebbero però fatto emergere situazioni tali da individuare azioni di natura penale. All’indomani dell’iscrizione del suo nome nel registro degli indagati, Brizzi fu ascoltato dai pm per chiarire la sua posizione. A sostenere Brizzi in questi mesi anche la moglie, l’attrice Claudia Zanella, che si è sempre dichiarata vicina al marito.