ROMA – L’avvertimento è arrivato dagli americani: dietro gli attacchi web al presidente Sergio Matterella ci sarebbero troll russi. La Procura di Roma ha raccolto la segnalazione e ha aperto un fascicolo sul caso. L’inchiesta è stata affidata ai magistrati della sezione Antiterrorismo.
I troll russi in azione dopo il no del Presidente a Savona
I russi si sarebbero mossi dopo il ‘no’ del Capo dello Stato alla proposta di Giuseppe Conte, all’epoca premier incaricato, di nominare Paola Savona come ministro dell’Encomia. La scelta di un economista anti-euro, spiegò Mattarella in tv, avrebbe messo in crisi i mercati. E in pochi minuti la pioggia di attacchi sul web. Profili ‘nati per l’occasione’ iniziarono a twittare insulti e richieste di dimissioni indirizzate al presidente. #Mattarelladimettiti. Quegli account, però, avrebbero avuto un’unica origine: tarocca e russa.
Il presunto ‘attacco al Capo dello Stato al vaglio degli inquirenti ha le stesse caratteristiche del Russiagate scoppiato proprio negli Usa. Gli agenti di Putin, durante la campagna elettorale per le presidenziali, avrebbero screditato la Clinton per favorire Trump.
I troll lanciavano l’esca e utenti reali, con posizioni avverse all’ex first lady, abboccavano alimentando gli insulti. In Italia, invece, a finire nell’ipotizzata trappola russa furono gli anti-europeisti.
L’assist di Mueller
Robert Mueller, procuratore speciale che sta seguendo il caso negli Usa, ha individuato nell’attività dell’Ira (Internet Research Agency) di San Pietroburgo la matrice dei presunti attacchi web alla democrat. E tra quei dati esaminati sarebbero spuntati anche troll dedicati alla questione italiana.
Sul caso è al lavoro il Dis
In Procura è stata la polizia postale a depositare un’informativa sul caso. Adesso dare qualche delucidazioni in più sul vicenda tocca al Dipartimento per le informazioni sulla sicurezza guidato da Alessandro Pansa. L’ex capo della Polizia sarà ascoltato dal Copasir.