GERUSALEMME (LaPresse/AFP) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto un cessate il fuoco “totale” di Hamas nella Striscia di Gaza, nella prima dichiarazione dalla nuova escalation di violenze dei giorni scorsi. Un fragile tregua è stata dichiarata in modo non ufficiale giovedì sera, con l’intervento di Egitto e Onu, dopo che si è sviluppato uno dei più gravi scontri dalla guerra tra Israele e Hamas del 2014.
La richiesta di Netanyahu
“Siamo nel pieno di una campagna contro il terrorismo a Gaza”, ha dichiarato Netanyahu al consiglio dei ministri. “La nostra domanda è chiara: un cessate il fuoco totale. Non ci accontenteremo mai di qualcosa di meno”, ha aggiunto.
Da quando è iniziata la mobilitazione palestinese contro il blocco israeliano che dura da oltre 10 anni e per il diritto al ritorno, almeno 148 abitanti della Striscia di Gaza sono stati uccisi dai soldati Israeliani, mentre un militare dello Stato ebraico è stato ucciso a fine luglio, cosa che non succedeva dal 2014.
Ennesima escalation di violenze
Tra mercoledì e giovedì sera oltre 180 razzi e colpi di mortaio sono stati esplosi dall’enclave verso Israele, causando vari feriti. L’aviazione israeliana ha risposto colpendo, secondo l’esercito, più di 150 siti militari di Hamas. Tre palestinesi, fra cui una 23enne incinta e la figlia di 18 mesi, sono stati uccisi dai raid israeliani.