Letteratura, addio al premio Nobel V.S. Naipaul

L'autore britannico si è spento a 85 anni, aveva vinto il prestigioso riconoscimento nel 2001

Foto Virginia Farneti / LaPresse

LONDRA (LaPresse/AFP) – E’ morto a 85 anni l’autore britannico Vidiadhar Surajprasad Naipaul, premio Nobel per la Letteratura nel 2001. “E’ morto circondato dai suoi cari, avendo vissuto una vita che per piena di meravigliose creatività e sfide”. Lo ha dichiarato la moglie, Lady Nadira Naipaul. Descrivendo l’intellettuale come “un gigante in tutto ciò che ha raggiunto”.

L’esordio di Naipaul

Nato a Trinidad e Tobago, figlio di un dipendente pubblico indiano, Naipaul aveva studiato letteratura alla Oxford University grazie a una borsa di studio. Viveva nel Regno Unito, ma ha trascorso molto tempo viaggiando, diventando sia un pilastro della cultura britannica sia un simbolo di moderna mancanza di radici. I primi lavori si concentrarono sulle Indie occidentali, poi si allargarono ad altre zone del mondo. Spesso concentrandosi sul tema dei traumi del cambiamento post-coloniale.

Il premio Nobel a suggellare una lunga carriera

Quando nel 2001 fu insignito del Nobel, l’Academy svedese lo descrisse come un “circumnavigatore letterario, davvero a casa solo dentro se stesso, nella sua voce inimitabile”. Ha scritto più di 30 libri e tra le sue opere chiave ci sono ‘Una casa per il signor Biswas’ del 1961 e ‘In uno Stato libero’ del 1971, premiato con il Booker Prize. All’inizio della sua carriera, Naipaul era afflitto da preoccupazioni legate al denaro e alla solitudine.

Una personalità fuori dal comune

Incontrò la prima moglie, Pat, a Oxford, e la donna diventò una sua costante sostenitrice, prima di morire nel 1996. In seguito, Naipaul disse di credere di aver affrettato la sua morte, per aver ammesso pubblicamente, mentre lei era malata di cancro, di aver frequentato prostitute. Nello stesso anno in cui Pat morì, lo scrittore sposò la giornalista pakistana Nadira Alvi. Si diceva fosse solito tagliare le persone fuori dalla propria vita, e lui commentò: “La mia vita è corta. Non posso ascoltare banalità”.

La denuncia della corruzione

La rabbia che emergeva dal suo lavoro era destinata alla corruzione nella politica indiana, così come al trattamento riservato alle ex colonie dai Paesi ‘occidentali’, sino al culto della personalità. Nel 2010 se ne andò da un evento letterario turco, a seguito di proteste per le sue posizioni sull’islam. Secondo cui la religione al contempo schiavizza e tenta di cancellare altre culture. Tra le altre affermazioni per cui si fece notare, quella con cui paragonò l’ex primo ministro Tony Blair a un pirata alla guida della rivoluzione socialista.

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