GENOVA – Dopo la tragedia, il momento di ripartire. Anzi, di ricostruire. Le macerie del ponte Morandi sono ancora lì. Insieme al peso delle 43 anime che sono volate in cielo perché, poco prima di mezzogiorno del 14 agosto, si sono trovate nel posto sbagliato. Sopra, sotto o vicino quel tratto dell’A10 che è venuto giù come la pioggia che bagnava Genova in quei momenti. Dieci giorni dopo, Fincantieri fa un passo netto verso la ricostruzione. “Possiamo farlo”, ha assicurato l’amministratore delegato Giuseppe Bono. Con lui, il parigrado di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo.
Ponte Morandi, Fincantieri si fa avanti: “Possiamo ricostruirlo”. Nel progetto anche Cassa depositi e prestiti
Allo stabilimento di Ansaldo Energia, sfiorato dal crollo, c’erano proprio tutti questa mattina. Oltre a Bono e Palermo, il governatore della Liguria Giovanni Toti, l’amministratore delegato di Ansaldo Giuseppe Zampini e il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Un vero e proprio briefing per iniziare, eventualmente, a studiare le modalità per la ricostruzione. Che, come ha sottolineato Toti, “è sotto titolarità e responsabilità di Autostrade, ma da un punto di vista politico auspico che prenda in considerazione la disponibilità di un colosso come Cassa depositi e prestiti data la qualità e quantità di tecnologie delle aziende che ci sono. Per un’opera di questa portata serve il coinvolgimento dei grandi gruppi industriali del paese”.
Lo stesso ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, non ha escluso “alcun tipo di strada per ristabilire l’equilibrio tra interesse pubblico e privato”. Fincantieri non è rimasta a guardare. “Abbiamo tutte le capacità e le conoscenze per costruire un’opera di questo genere”, ha commentato Bono.
Il procuratore Cozzi smentisce i rumors: “Non c’è nessuno nel registro degli indagati”
Prima delle ruspe, si muove la giustizia. Ieri, i finanzieri hanno fatto capolinea nelle sedi di Autostrade a Genova, Firenze e Roma. “E’ già stata acquisita documentazione molto rilevante e altre acquisizioni verranno decise”, ha sottolineato il procuratore di Genova Francesco Cozzi. Quest’ultimo, davanti alle telecamere, ha affermato che “ad oggi non c’è nessuna richiesta di incidente probatorio, nessuna lista”. Eppure, fonti vicine al palazzo di giustizia parlano dell’iscrizione nel registro degli indagati di una dozzina di soggetti.