Case in cambio di voti, arrestate 7 persone a Lecce

Tra gli indagati diversi esponenti della politica locale

Operazione della Guardia di Finanza

LECCE – Sette persone arrestate e 46 indagate. E’ questo il risultato di una maxi l’operazione che la guardia di finanza ha portato a compimento questa mattina.

Le indagini e le accuse

Una storia già vista, che parla di voti di scambio, ma non solo. E infatti ad essere coinvolti sono ex amministratori comunali e dirigenti. Ma anche consiglieri alcuni dei quali, al momento, risultano ancora in carica. Per loro le accuse sono diverse. Si va dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale all’abuso d’ufficio e falso ideologico. Sfruttando il loro potere politico, i soggetti interessati dai provvedimenti delle forze dell’ordine mettevano in pratica un vero e proprio scambio: voti da una parte e alloggi popolari dall’altra.

I nomi delle persone arrestate

Un’attività di indagine che ha portato ai domiciliari anche l’ex assessore e attuale consigliere comunale Attilio Monosi, il consigliere comunale del Pd Antonio Torricelli, l’ex assessore della giunta Perrone Luca Pasqualini, il dirigente Lillino Gorgoni e il 27enne Andrea Santoro. Diverso il provvedimento, invece, per i dirigenti e funzionari dell’ufficio Casa. Si tratta di Piera Perulli, Giovanni Puce, Paolo Rollo e Luisa Fracasso che sono stati colpiti da ‘interdittiva’. Questi gli effetti pratici che hanno fatto seguito alla richiesta dei pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Roberta Licci.

Si è trattata di una lunga attività di indagine condotta dai finanzieri in coordinamento con la procura della Repubblica. Ordinanza di misura cautelare, dunque, nei confronti di 9 persone. Per due dei coinvolti si sono aperte le porte del carcere, mentre altri cinque sono stati accompagnati ai domiciliari.

Proseguono le verifiche delle fiamme gialle

Risultano tutti indagati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere, peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, falso, occupazione abusiva, violenza privata e lesioni. Un’operazione che ha sconvolto dunque il panorama politico locale e che potrebbe non fermarsi qua. Le indagini, infatti, continueranno per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.

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